Alla O2 Arena di Greenwich, nel Regno Unito, l’eterno Dereck “War” Chisora (35-13-0, 23 KO) ha stupito ancora. Nonostante fosse nettamente sfavorito alla vigilia secondo esperti e allibratori, il 40enne nato in Zimbawe e trapiantato a Londra, ha sconfitto ai punti Joe “Juggernaut” Joyce (16-3-0, 15 KO) dopo dieci riprese intense e rocambolesche costringendo l’avversario a dire addio ai suoi sogni di gloria. Questi i cartellini ufficiali letti al termine del main event della riunione organizzata dalla Queensberry Promotions di Frank Warren: 97 a 92 e due volte 96 a 94, tutti in favore di Chisora.
Nel novembre del 2020, ormai quattro anno fa, molti si sono illusi del fatto che Joe Joyce avesse nel suo repertorio delle doti nascoste oltre a quelle del rozzo picchiatore impegnato ad avanzare senza tregua e senza difesa. A quel tempo risale infatti la sua stupefacente vittoria nel derby britannico contro l’allora astro nascente Daniel Dubois che si ritirò al decimo round con una frattura orbitale. In quella circostanza Joyce esibì un piano tattico molto ragionevole affidandosi con grande costanza al suo jab sinistro e riuscendo per larghi tratti, soprattutto nella seconda metà del combattimento, a imporre al rivale la lunga distanza.
Quella saggezza tattica tuttavia è svanita nel giro di una notte. Già dal match successivo e in tutti quelli seguenti, Juggernaut è tornato il pugile monodimensionale che tutti conoscevano e la sfida di ieri non ha fatto eccezione in questo senso. Fin dall’avvio infatti, Joyce si è catapultato sull’avversario rendendo completamente inutile il suo vantaggio in altezza e in allungo ed esponendosi ai ganci violenti di Chisora. Quest’ultimo ha ben approfittato del fatto di battersi sul suo terreno preferito riuscendo a farsi preferire abbastanza chiaramente nel corso dei primi quattro round con la sola parziale eccezione della seconda ripresa, negli ultimi secondi della quale un’improvvisa sfuriata a due mani di Joyce lo ha messo in seria difficoltà.
A partire dal quinto round però, una volta esaurito lo slancio iniziale, le movenze di “Del Boy” si sono fatte decisamente più lente e farraginose. Condizionato dai 40 anni di età e dalle tante battaglie sostenute in carriera, il muscoloso pugile di radici africane ha infatti iniziato a respirare affannosamente, ha abbassato il workrate e ha perso parte della sua esplosività. A questo punto Joyce avrebbe potuto approfittarne accumulando punti col solo uso dei colpi diretti, senza cedere alla tentazione di scambiare da vicino, ma tale consapevolezza non l’ha neppure sfiorato. Juggernaut ha continuato a cadere continuamente nella trappola del rivale andandogli addosso a ogni occasione utile e vanificando il lavoro che soltanto a tratti riusciva a svolgere da lontano. Al maggior workrate di Joyce ha dunque continuato a farsi preferire la maggior efficacia dei ganci disperati di Chisora che dopo sette riprese appariva in chiaro vantaggio.
L’ulteriore consumo di energie ha portato Del Boy a diventare un bersaglio sempre più facile e nel corso del durissimo ottavo round il coraggioso veterano del ring è parso davvero sull’orlo del collasso. Certamente lo ha creduto lo stesso Joyce, che ha intrapreso la nona ripresa fiondandosi all’arrembaggio e portando colpi all’impazzata, ma proprio quando tutto sembrava perduto, Chisora, spalle alle corde, ha tirato fuori un incredibile coniglio dal cilindro: un destro improvviso ha infatti colpito Joyce in pieno volto spedendolo al tappeto nello stupore generale.
Joyce ha cercato di chiudere il match in maniera aggressiva ma lui stesso è sembrato stanco e poco lucido, tanto da scivolare da solo in maniera piuttosto goffa durante uno dei suoi tentativi di chiudere l’avversario all’angolo. E alla fine è stato proprio Chisora, risorgendo dalle sue ceneri, a trovare chissà dove il fiato per uno sprint finale, mettendo a segno diversi ganci potenti nell’ultimo minuto del combattimento.
Personalmente al termine del match mi ritrovo quattro punti di vantaggio per Chisora e condivido dunque l’operato dei tre giudici che hanno indicato a mio avviso il giusto vincitore. Per quanto lo spettacolo offerto dai due contendenti sia stato a suo modo divertente, sia per i tanti colpi messi a segno da entrambi, sia per l’imprevedibilità che ha caratterizzato il match fino alla fine, occorre ammettere che il livello visto sul ring non è stato di certo quello che ci si potrebbe aspettare da parte di due pugili con grandi ambizioni internazionali. Sia Joyce che Chisora sono ormai chiaramente nella parabola discendente delle rispettive carriere e farebbero probabilmente bene ad appendere i guantoni al chiodo anche se dopo questo inatteso trionfo siamo piuttosto sicuri che Del Boy cercherà di ottenere ulteriori sfide prestigiose e non farà troppa fatica nel trovare offerte in tal senso.