Otto mesi fa ha sconvolto il Regno Unito mettendo fuori combattimento all’ottava ripresa l’imbattuto Nyall Berry; ora Francesco De Rosa si appresta finalmente a tornare sul ring per ridare linfa alla sua promettente carriera professionistica. Il 27enne pugile salernitano dalle mani pesanti sarà impegnato questo venerdì (diretta su RAI Sport) in un match di collaudo sulla distanza delle otto riprese, ma freme già dalla voglia di ottenere nuove chance titolate.
C’è chi quando si reca a combattere in trasferta esibisce un atteggiamento timoroso e conservativo e chi invece si gioca il tutto per tutto con sfacciataggine e fiducia nei propri mezzi. De Rosa ha dimostrato con i fatti di appartenere al secondo gruppo e lo ha fatto lanciando un chiaro avviso ai migliori esponenti europei della categoria dei supergallo.
Nonostante l’esperienza limitata nel professionismo, il pugile italiano lo scorso giugno è salito infatti sul ring dello Skydome di Coventry col piglio del campione, battendosi a viso aperto e sgretolando le resistenze fisiche e mentali del malcapitato Berry, crollato all’ottavo round di un match intenso ed emozionante (clicca qui per leggere il resoconto).
Tra due giorni a fronteggiare De Rosa nel sottoclou del titolo italiano dei mediomassimi tra Federico Gassani e Aleksander Ramo, nell’ambito della riunione organizzata al Pala Allende di Livorno dalla Promo Boxe di Mario Loreni, ci sarà il 23enne colombiano Yin Caicedo, che a dispetto della giovane età ha già disputato 42 incontri da professionista evidenziando una notevole solidità.
Abbiamo contattato Francesco che ha accettato cortesemente di condividere con noi e con i nostri lettori le sue sensazioni in vista dell’impegno imminente.
Sono passati otto mesi dalla tua memorabile vittoria ottenuta nel Regno Unito contro l’idolo locale Nyall Berry. Come mai non hai disputato alcun incontro ufficiale da allora? Non avresti preferito batterti con maggior frequenza per dare continuità alla tua carriera dopo quella splendida vittoria?
Certo, io mi alleno sempre, e do sempre il massimo. Stare lontano dal ring non è dipeso da me: avrei dovuto competere per il titolo italiano, ma negli ultimi due o tre anni nessuno si è fatto avanti. Inoltre sono saltate due manifestazioni, una a ottobre e una a febbraio, per colpe non nostre, il che mi ha costretto a ritardare il ritorno sul ring a malincuore. Ma ora sono finalmente pronto a offrire un grande spettacolo.
Il match contro Berry ha rappresentato un considerevole salto di qualità rispetto ai tuoi precedenti impegni da professionista e certamente ti avrà permesso di apprendere qualcosa in più su te stesso. Ripensando a quella performance, credi di aver già raggiunto il tuo pieno potenziale? In caso contrario quali sono gli aspetti su cui pensi di dover migliorare per raggiungere grandi traguardi?
In realtà quel match mi ha permesso di accorgermi di tutti quegli aspetti in cui ero ancora carente. Tale consapevolezza mi ha portato ad aggiungere persone competenti al mio team, specializzate in vari campi tra cui ad esempio quello dell’alimentazione, e mi ha spinto a lavorare su quei dettagli che devo curare per migliorare. So quindi che posso fare molto di più. Credo che in Inghilterra abbiate visto soltanto il 40% del mio pieno potenziale.
Il tuo prossimo rivale, a giudicare dal record, si presenta come un collaudatore piuttosto solido essendo stato sconfitto prima del limite soltanto 3 volte in 42 incontri. Cercherai a tutti i costi di vincere per KO in modo da far crescere le tue quotazioni oppure preferiresti disputare tutte e otto le riprese previste in modo da trarre il maggior profitto possibile da questo test?
Non cercherò il KO a tutti i costi, perché significherebbe correre rischi inutili o perdere lucidità. Il mio modo di combattere è comunque molto propositivo, quindi una conclusione prima del limite è senz’altro un’eventualità plausibile.
Quali sono i prossimi obiettivi di Francesco De Rosa? C’è un piano prestabilito per il proseguo della tua carriera professionistica oppure ti limiti a fare un passo dopo l’altro senza guardare troppo in là nel futuro?
Il mio unico grande obiettivo è quello di arrivare a disputare un match valido per il titolo mondiale. Guardando al prossimo futuro mi piacerebbe battermi per il titolo italiano: forse si sta muovendo qualcosa. Per il resto, mi tengo pronto per ogni occasione.
lo scorso anno hai lasciato tutti a bocca aperta per il tuo stile votato all’attacco e per l’efficacia dei tuoi colpi, caratteristiche che riscontriamo piuttosto raramente nei pugili italiani. Chi è il tuo modello? C’è qualche campione del passato o del presente a cui ti ispiri?
Mi piace considerarmi un ibrido. Per ogni grande pugile che ammiro, cerco di individuare una caratteristica specifica in cui eccelle particolarmente e nel mio piccolo provo a farla mia. Per dire qualche nome, alcuni dei campioni di cui mi piace guardare e riguardare gli incontri sono Floyd Mayweather Jr, Saul “Canelo” Alvarez, Oscar De La Hoya, Gennady Golovkin, Mike Tyson e Roy Jones Jr.