Qamili, Priolo e Brito pronti al secondo turno: l’analisi dei loro match

Il secondo turno del Boxing Grand Prix si avvicina e i tre pugili italiani ancora in corsa nel torneo scaldano i motori e si preparano ad affrontare gli ottavi di finale. Parliamo di Muhamet Qamili, Fiorenzo Priolo e Davide Brito, che gareggiano rispettivamente nelle categorie di peso dei piuma, dei superleggeri e dei massimi. L’affascinante manifestazione organizzata dalla WBC in collaborazione con Riyadh Season andrà nuovamente in scena nelle giornate di venerdì e sabato e in questo pezzo vi proponiamo un’analisi dei combattimenti che vedranno coinvolti i nostri ragazzi.

Muhamet Qamili vs Holy Dorgbetor – Ottavi di finale dei pesi piuma

Il pugile ghanese Dorgbetor ricorda un po’ il suo più celebre connazionale Richard Commey nell’impostazione e nello stile di combattimento. Fisico statuario, ottima esplosività e grande forza fisica sono i suoi punti di forza, bilanciati da una certa prevedibilità dovuta a un modo di combattere piuttosto scolastico.

Il ghanese non ha infatti mola fantasia: le sue azioni nella stragrande maggioranza dei casi si aprono col jab sinistro che Dorgbetor usa per trovare la distanza giusta, facendolo seguire dal destro, eseguito generalmente in forma di diretto o di gancio.

Qamili, che è fautore di un pugilato nettamente più vario rispetto a quello del rivale, dovrà evitare di farsi spingere indietro, perché Dorgbetor è a suo agio soprattutto quando riesce a dettare i ritmi e quando tiene in pugno l’iniziativa, mentre fatica a destreggiarsi quando viene attaccato, non essendo particolarmente abile nel ruolo di incontrista.

Naturalmente il nostro pugile dovrà agire con criterio, cambiando continuamente gli angoli d’attacco e uscendo dalla “linea di fuoco” del rivale dopo ogni combinazione per metterne a nudo la rigidità di tronco e per non fargli trovare il ritmo giusto necessario a prendere fiducia.

Fiorenzo Priolo vs Efe Derin Konuk – Ottavi di finale dei pesi superleggeri

Konuk è un pugile attendista, molto attento nel coprirsi il volto con i guantoni ben alti e pronto a partire con sortite offensive improvvise per cogliere in fallo l’avversario non appena quest’ultimo lascia un varco libero. Il turco predilige ritmi bassi, studia i suoi rivali con circospezione e lascia andare le mani soltanto quando è sufficientemente convinto di andare a segno.

Nel primo turno del torneo Konuk era partito male contro lo spagnolo De Paz, perdendo nettamente il primo round, ma ha poi beneficiato della scelta tattica erronea del suo avversario, che si è tenuto distante per buona parte del tempo lasciandogli tutto il tempo e lo spazio necessari per imbastire la sua strategia.

Priolo ha nella continuità d’azione e nel ritmo forsennato due dei suoi punti di forza e dovrà assolutamente sfruttarli per far andare fuori giri il suo avversario non dandogli modo di ragionare e di addormentare il match. Quando è stato finalmente costretto allo scambio serrato da De Paz, nell’ultimo round dei sedicesimi di finale, Konuk è andato infatti in affanno, perdendo brillantezza e iniziando a respirare con la bocca spalancata.

In fase di avvicinamento, Priolo dovrà stare attento al destro di prima intenzione del pugile turco, suo autentico marchio di fabbrica, portato con rapidità e destrezza.

Davide Brito vs Ahmed Krnjic – Ottavi di finale dei pesi massimi

Krnjic è un pugile dalla corporatura possente: più di 120 chili distribuiti su un altezza di 194 centimetri. Ciò conferisce al bosniaco notevole forza fisica, ma limita nel contempo la sua rapidità di esecuzione e la sua mobilità.

Nel primo turno del torneo Krnjic ha mostrato pregi e difetti. Da un lato hanno ben impressionato il suo lavoro al corpo, la sua aggressività e la potenza del suo sinistro; dall’altro, la sua difesa è parsa tutt’altro che irreprensibile, tanto che guatemalteco Yordy Valenzuela è riuscito più di una volta a colpirlo al volto in maniera pulita.

A Brito non conviene impostare il combattimento sulla guerra ravvicinata, terreno su cui lo svantaggio in termini di potenza nei confronti del suo avversario verrebbe ulteriormente amplificato. L’atleta italiano dovrà invece cercare di esprimere il pugilato che più gli si addice, fatto di spostamenti laterali rapidi e colpi portati in scioltezza con grande continuità.

Il montante sinistro al corpo che Krjic porta con frequenza è un suo importante punto di forza, ma è nel contempo anche una potenziale lacuna, poiché quando il bosniaco lo sferra, abbassa la mano sinistra in anticipo, scoprendosi notevolmente. Brito dovrà quindi essere pronto in quelle circostanze a incrociarlo col suo diretto destro.

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