Ci si attendeva una guerra dal main event della riunione organizzata dalla Golden Boy Promotions al Mandalay Bay Hotel & Casino di Las Vegas e il combattimento ha rispettato appieno le attese dei fan. L’americano Vergil Ortiz Jr (22-0-0, 21 KO) ha battuto di strettissima misura ai punti l’indomabile ucraino Serhii Bohachuk (24-2-0, 23 KO) facendo suo il titolo Interim WBC dei pesi superwelter. I giudici hanno emesso un verdetto di Majority Decision destinato a lasciare dei dubbi con i seguenti cartellini: 113 a 113, 114 a 112 e 114 a 112. Ora per Ortiz dovrebbero spalancarsi le porte per un super match contro Terence Crawford.
In sede di presentazione vi avevamo avvertiti che con ogni probabilità questo combattimento non avrebbe avuto alcuna fase di studio e i fatti ci hanno dato ragione. I due pugili si sono fiondati a centro ring sin dal primo suono della campana scambiando colpi violentissimi. Dopo un inizio in cui la maggior velocità di Ortiz si stava facendo preferire, Bohachuk ha alzato improvvisamente i ritmi dando luogo a un episodio controverso.
Un destro dell’ucraino, apparentemente non irresistibile, ha infatti colpito il rivale alla tempia. L’americano ha simultaneamente perso l’equilibrio inginocchiandosi al tappeto e l’arbitro Harvey Dock ha deciso di non procedere al conteggio, giudicando evidentemente ininfluente il colpo ai fini della caduta. Come da regolamento WBC tuttavia, l’episodio è stato rivisto a bordo ring e alla fine del quarto round il responso è stato reso pubblico: knock down assegnato e cartellini modificati!
Il favorito della vigilia è emerso dal momento cruciale con grande carica agonistica, disputando una seconda e una terza ripresa superlative con ritmo forsennato, varietà di colpi, schivate e rientri da vero campione. Pur sciorinando tutto il suo repertorio tuttavia, Ortiz non è riuscito a demoralizzare il suo dirimpettaio che ha continuato ad avanzare con strenua determinazione.
A partire dalla quarta ripresa il picchiatore texano ha dovuto per forza di cose abbassare l’intensità del suo pugilato, che fino a quel momento era stata elevatissima. Ne sono conseguiti round più equilibrati in cui al pressing senza sosta e all’enorme volume di colpi di Bohachuk facevano da contraltare la maggior precisione e la maggior esplosività di Ortiz, abile a disimpegnarsi in alcuni frangenti anche nel ruolo di outfighter.
Giunto al giro di boa in apparente svantaggio, il demolitore ucraino ha deciso di prendersi la scena. Dopo aver ulteriormente aumentato la pressione nella seconda metà della settima ripresa, Bohachuk ha infatti siglato uno splendido atterramento nel corso dell’ottava, con un perfetto gancio sinistro alla punta del mento che ha costretto Ortiz a toccare il suolo con i guantoni per non cadere. Nonostante le sue lamentele, stavolta non ci sono stati dubbi sulla legittimità del conteggio, prontamente eseguito dall’arbitro.
Galvanizzato dall’episodio favorevole, Bohachuk ha cercato di dare continuità al proprio momento magico nei round seguenti, con gli schemi tattici ormai saltati da ambo le parti e l’incontro tramutatosi in una guerra all’arma bianca. Per quanto ancora una volta sul ring si sia vista un’alternanza tra la maggior mole di lavoro dell’ucraino e le fantastiche azioni improvvise eseguite a sprazzi da Ortiz, la sensazione era che Bohachuk ne avesse di più e stesse andando a prendersi la vittoria.
Proprio quando il match stava per sfuggirgli di mano tuttavia, la stella statunitense ha tirato fuori dal suo serbatoio le ultime energie rimaste per disputare i champioship round in maniera dirompente. Ortiz ha letteralmente dominato l’undicesimo, mettendo a segno una quantità spaventosa di colpi potenti e anche nell’ultima frazione, dopo aver incassato due destri secchi molto pericolosi, ha preso il sopravvento, chiudendo meglio il match e rendendo il compito dei giudici estremamente arduo.
Chi vi scrive al termine del combattimento, tenendo conto degli atterramenti, aveva due punti di vantaggio per Bohachuk. Visto l’elevato numero di riprese equilibrate tuttavia la vittoria di stretta misura di Ortiz non è scandalosa e rientra nell’alveo delle interpretazioni accettabili. Certo resta difficile non nutrire il sospetto che i piani già manifestati da Turki Alalshikh di organizzare un match tra Ortiz e Terence Crawford, uniti agli enormi interessi in gioco per la Golden Boy Promotions che ha oggi nell’americano il suo pugile di punta, abbiano dato una spintarella a Ortiz agli occhi dei giudici.
Ad ogni modo, indipendentemente da come la si pensi sul verdetto, l’incontro a cui abbiamo avuto la fortuna di assistere è stato davvero intenso, spettacolare ed emozionante ed è senz’altro auspicabile che entrambi i contendenti ottengano nel prossimo futuro opportunità prestigiose per poi magari affrontarsi tra qualche tempo in un affascinante rematch.