Questo sabato andrà in scena al BMO Stadium di Los Angeles una fantastica riunione di boxe facente parte della Riyad Season e allestita dunque col contributo decisivo dei fondi arabi predisposti dal governo saudita per le manifestazioni sportive. Il main event vedrà l’uzbeko Israil “The Dream” Madrimov (10-0-1, 7 KO) difendere il titolo mondiale WBA dei superwelter dall’assalto del fuoriclasse statunitense Terence “Bud” Crawford (40-0-0, 31 KO). Per Madrimov si tratterà della prima difesa della cintura conquistata l’8 marzo a Riyad ai danni del malcapitato pugile russo Magomed Kurbanov, messo facilmente KO in cinque riprese.
Israil Madrimov: inesperto? Solo all’apparenza!
Alcuni appassionati di boxe hanno storto il naso quando questo match è stato ufficializzato in virtù del record numericamente esiguo del campione in carica, che ad oggi ha disputato soltanto undici incontri da professionista. Descrivere Madrimov come una sorta di novizio sarebbe tuttavia un gravissimo errore: l’uzbeko ha infatti accumulato un’esperienza sconfinata nel pugilato dilettantistico disputando centinaia e centinaia di match in canotta ed è approdato nel mondo dei pro con il bagaglio tecnico e la mentalità di un veterano. Del resto il cubano Guillermo Rigondeaux aveva esattamente lo stesso numero di match professionistici alle spalle quando sconfisse ai punti in modo nettissimo un mostro sacro come Nonito Donaire, segno che a volte l’esperienza necessaria per lasciare il mondo sotto shock può essere acquisita anche prima del passaggio nei pro. Contraddistinto da grande forza fisica e mani decisamente pesanti, The Dream è un pugile molto paziente che studia il rivale anche a costo di concedersi delle pause per poi partire con improvvise combinazioni a due mani cambiando continuamente la direzione e gli angoli dei suoi attacchi.
Terence Crawford: il suo limite è il cielo?
Sembra incredibile che Terence Crawford abbia iniziato la sua carriera professionistica da peso leggero. Eppure è proprio così e questo sabato l’americano avrà l’opportunità di entrare a far parte di un assai ristretto gruppo di pugili capaci di salire sul tetto del mondo nei pesi superwelter avendo in bacheca un mondiale nelle 135 libbre. Quel che più sbalordisce della scalata di Bud è il fatto che la sua potenza, ottima ma non così devastante agli inizi del suo percorso, sia cresciuta esponenzialmente man mano che il pugile saliva di categoria, tanto da garantirgli il 100% dei KO da quando è approdato nei pesi welter. Oggi Crawford è un pugile semplicemente letale, capace di far male ai suoi rivali anche soltanto con il jab destro. Qual è dunque il limite oltre il quale l’americano inizierà a perdere un po’ della sua efficacia? Quante altre divisioni potrà mettere in subbuglio prima che i suoi avversari diventino troppo solidi per piegarsi sotto il peso dei suoi fendenti? Israil Madrimov è il nome perfetto per testare le qualità di Crawford nelle 154 libbre: se i colpi dello sfidante dovessero risultare mortiferi anche nei confronti di un toro di razza come l’uzbeko, il suo limite potrebbe davvero essere il cielo.
Cosa succederà? La previsione di Boxe Punch!
Tenendo conto delle caratteristiche dei due pugili è probabile che assisteremo a un certo numero di round tattici e privi di scambi mozzafiato prima che l’azione entri nel vivo. Crawford è infatti certamente consapevole di dover fare attenzione al cospetto di un avversario strutturalmente più grosso di lui e già pienamente ambientato nella categoria dei superwelter; Madrimov dal canto suo ha nel DNA una certa pazienza nell’approccio iniziale dei combattimenti e preferisce osservare con scrupolosa attenzione le movenze di chi gli sta di fronte prima di scatenarsi con i suoi celebri attacchi a due mani.
In queste fasi “tranquille” del match la maggior velocità di braccia e l’uso magistrale del jab di Crawford dovrebbero farsi preferire agli occhi dei giudici rispetto al lavoro che Madrimov riuscirà probabilmente a produrre nel corpo a corpo affidandosi al suo vigore fisico. È dunque sensazione di chi vi scrive che Bud inizierà molto presto ad accumulare vantaggio sui cartellini costringendo il campione e il suo angolo ad un cambio di strategia in corso d’opera. Man mano che il combattimento entrerà nel vivo infatti, The Dream potrebbe trovarsi costretto ad aumentare in modo significativo l’intensità del suo pressing al fine di prolungare le fasi di lotta ravvicinata e togliere di prepotenza lo sfidante dalla sua comfort zone.
Affidarsi a una condotta più selvaggia e garibaldina potrebbe tuttavia rivelarsi per Madrimov un’arma a doppio taglio. L’uzbeko ha infatti evidenziato nel corso dei suoi precedenti incontri da professionista un piccolo difetto che fino a oggi nessuno è ancora riuscito a sfruttare a proprio vantaggio: quando decide di alzare il ritmo, Madrimov tende a partire da troppo lontano, fiondandosi addosso al rivale di turno in una frazione di secondo senza però preparare adeguatamente l’ingresso con colpi portati in avvicinamento. La grande esplosività muscolare delle sue gambe, unita alla pratica astuta di non esporsi troppo frontalmente ha impedito finora a chiunque di prendergli il tempo e di sorprenderlo, ma Crawford non è un pugile come gli altri. L’americano ha infatti una capacità fuori dal comune di individuare il varco giusto nella difesa di chi gli sta di fronte e la reattività di un cobra nell’approfittarne.
A mio parere Madrimov, dopo aver iniziato ad attaccare con maggiore spregiudicatezza, commetterà presto o tardi l’errore decisivo, facendosi incrociare da un colpo micidiale del rivale. Prevedo dunque una vittoria per KO da parte di Terence Crawford tra il settimo e il nono round del combattimento.