La puntata inaugurale della nostra rubrica, in cui cercheremo di analizzare le dinamiche più probabili di molti match di fantasia tra grandi campioni del pugilato di epoche diverse, è dedicata a un confronto immaginario tra l’immenso fuoriclasse Floyd Mayweather Jr, capace di ritirarsi imbattuto dopo aver dominato la scena mondiale per oltre vent’anni e il leggendario “Motor City Cobra” Thomas Hearns, picchiatore devastante che raggiunse il suo apice negli anni ’80 seminando il panico tra le sedici corde con le sue lunghe leve e i suoi colpi letali. Come andrebbe a finire se fosse possibile per magia farli tornare all’età in cui erano due mostri sacri e farli combattere uno contro l’altro?
Floyd Mayweather Jr: tecnica da fantascienza supportata da una mascella di granito
Tutti i conoscitori di boxe, compresi i suoi più feroci detrattori, riconoscono a “Pretty Boy Floyd” immense qualità tecniche. Dotato di qualità difensive prodigiose, Mayweather portava all’esasperazione anche i picchiatori più determinati spostandosi continuamente con rapidità e destrezza e mandando a vuoto i loro fendenti con schivate millimetriche. Non tutti sono tuttavia consapevoli del ruolo cruciale che la resistenza ai colpi del fenomeno statunitense abbia avuto nel consentirgli di rimanere imbattuto. Nell’arco di quasi ventuno anni di professionismo infatti, seppur raramente, PBF ha incassato alcuni colpi violentissimi che avrebbero portato al tracollo molti validi campioni, dal sinistro caricato a tutto braccio di De Marcus Corley, ai destri letali di Shane Mosley, ai sinistri fulminei di Zab Judah e Manny Pacquiao, fino ai ganci mortiferi di Marcos Maidana. In tali occasioni Floyd è stato scosso, ma ogni volta ha ritrovato lucidità e compostezza a tempo di record riprendendo il controllo e approdando alla vittoria. Sul piano offensivo invece, scelta di tempo, precisione e velocità di esecuzione consentivano a Mayweather di accumulare tanti KO nelle categorie di peso inferiori; com’è logico, al salire di peso l’americano è diventato meno letale, anche in virtù dei cronici problemi alle mani, ma non al punto di permettere ai suoi avversari di avventarglisi contro senza la dovuta prudenza.
Thomas Hearns: venite avanti se avete il coraggio!
In diverse discipline sportive, compresa la boxe, esiste il detto “La miglior difesa è l’attacco”. Il Cobra di Cincinnati, soprattutto nella prima parte della sua carriera, lo faceva suo, limitando al minimo i rischi portati dai suoi avversari grazie alla sua capacità di neutralizzarli con le sue lunghe braccia e i suoi colpi tremendi prima ancora che arrivassero abbastanza vicino da fargli del male. Agile ed elegante nello spostarsi con le sue gambe lunghe e affusolate, Hearns aveva quasi sempre nei pesi welter un considerevole vantaggio in altezza e in allungo, tanto da sembrare un gigante tra i bambini. Il fisiologico aumento di peso dovuto alla maturazione del suo fisico col passare degli anni lo condusse a battersi contro avversari via via più coriacei e resistenti e mise in luce alcuni suoi limiti nel difendersi contro chi riusciva a costringerlo allo scontro ravvicinato. Un difetto aggravato da una mascella non propriamente marmorea che ebbe certamente il suo peso nel determinare le quattro sconfitte prima del limite subite in
carriera. Tra qualità positive di Hearns vale invece la pena menzionare anche l’eccellente abilità nel “tagliare il ring”, chiudendo ogni via di fuga agli avversari mobili ed elusivi e costringendoli a difendersi dalle sue combinazioni temibili dopo averli chiusi alle corde o all’angolo.
Mayweather Jr vs Hearns: il fantasy match!
Categoria: pesi welter. Round previsti: 12.
Tenendo conto delle caratteristiche tecniche, della struttura fisica e dello stile dei due pugili, è facile ipotizzare che Thomas Hearns avrebbe conquistato immediatamente il centro del ring mentre Mayweather gli avrebbe girato vorticosamente intorno. Se da un lato Floyd non ha mai affrontato in carriera un rivale che assomigli neppure vagamente al Cobra, dall’altro non sono mancati a Hearns avversari provvisti, se non dello stile di PBF, quantomeno di mobilità, elusività e difesa di prim’ordine. I due nomi che vengono subito in mente sono quelli di Sugar Ray Leonard e Wilfred Benitez, due autentici fuoriclasse che, seppur in modo diverso l’uno dall’altro, in innumerevoli occasioni si sono dimostrati sensazionali nell’interpretare il ruolo di attendisti, lasciando l’iniziativa al rivale di turno per poi castigarlo di rimessa. Ebbene, nessuno dei due ebbe vita facile nel tenere a bada Hearns dalla lunga distanza. Al contrario, il picchiatore di Cincinnati dominò in entrambe le circostanze le prime fasi del combattimento sfruttando in modo magistrale le sue lunghe leve per mantenere il controllo della situazione e facendo apparire il ring piccolissimo quando decideva di avanzare chiudendo ogni via di fuga. Non vi sono motivi validi per credere che Mayweather avrebbe avuto miglior fortuna rispetto ai suoi illustri predecessori ed è dunque assai probabile che al giro di boa si sarebbe trovato in svantaggio sui cartellini dei giudici. Col passare dei minuti tuttavia la potenza di Hearns, pur rimanendo estremamente temibile, perdeva qualcosina rispetto alle prime riprese. Diventava dunque meno proibitiva l’impresa di entrare nel suo raggio d’azione ed è verosimile che lo stesso Floyd, vedendosi in svantaggio, avrebbe azzardato una condotta più coraggiosa rispetto ai suoi standard. Se però il grande Leonard riuscì a capovolgere a poco a poco e con grande fatica le sorti del match fino a imporsi prima del limite, fu anche grazie alla sua famigerata
potenza esplosiva che era in grado di scatenare con entrambe le braccia. Analoga impresa non riuscì infatti a Benitez, che pur riportando l’incontro su binari di equilibrio dopo un inizio sofferto, si rivelò privo dell’antidoto necessario per neutralizzare il veleno del Cobra. Mayweather, con la sua classe e la sua intelligenza pugilistica, sarebbe riuscito a vincere dei round e a sorprendere occasionalmente Hearns con i suoi colpi di prima intenzione, ma nel farlo, dato il gap di fisicità, avrebbe consumato troppe energie per portare a compimento la rimonta. Un ulteriore particolare avrebbe giocato contro l’atleta di Grand Rapids: la cosiddetta “shoulder roll”, ovvero la celebre tecnica difensiva che Mayweather ha usato innumerevoli volte con grande successo per proteggere il suo corpo con le braccia deviando con la spalla i colpi diretti al volto, sarebbe stata un invito a nozze per i diretti destri di Hearns, che con i suoi 12 centimetri di vantaggio in altezza e le sue braccia chilometriche avrebbe avuto ottime chance di andare a segno sopra la spalla del rivale.
Fanta-pronostico: Thomas Hearns avrebbe preso un consistente vantaggio in avvio, avrebbe subito una parziale rimonta da parte di Mayweather nella seconda metà del match ma avrebbe chiuso in crescendo siglando anche un atterramento. Risultato: Thomas Hearns vincitore ai punti per Decisione Unanime dei giudici.
Sono d’accordo sul pronostico. Ma tutto sommato conta poco, sicuramente ci saranno altri incontri su cui invece la pensiamo diversamente. Quello che invece mi sembra rilevante è leggere un fantasy in cui non accade che un pugile (in 9 casi su 10 quello del passato, negli altri casi l’opposto) vince per ko dopo pochi centesimi di secondo.