Fantasy match: Bob Foster vs Roy Jones Jr

Lo Sceriffo di Albuquerque contro il Fulmine di Pensacola. Da una parte il picchiatore longilineo che spegneva le lampadine ai mediomassimi degli anni ’60 e ’70, dall’altra l’istrionico fuoriclasse che poteva permettersi il lusso di fronteggiare i suoi avversari con le mani dietro la schiena. Chi avrebbe avuto la meglio tra Bob Foster e Roy Jones Jr se si fossero affrontati al meglio delle rispettive possibilità? Ce lo chiediamo in questa nuova puntata di “Fantasy match”!

Bob Foster: jab paradisiaco e colpi da vero cobra

Quando tra appassionati comuni si discute su quale sia stato il miglior jab di tutti i tempi saltano frequentemente fuori i nomi di Sonny Liston, Muhammad Ali e Larry Holmes. Del resto i pesi massimi rappresentano la categoria che più affascina e colpisce l’immaginario popolare ed è dunque comprensibile che la gente sia portata a pescare da lì i propri ricordi più nitidi. Il jab di Bob Foster tuttavia meriterebbe senza dubbio quantomeno una nomination: preciso, scattante, tremendamente efficace, fu il colpo che gli permise di restare a galla per qualche round proprio contro il già citato Muhammad Ali prima di soccombere in virtù della considerevole differenza di stazza. Più che per il jab comunque lo Sceriffo di Albuquerque è rimasto nella memoria di tutti per i suoi micidiali KO, conseguiti con colpi secchi e fulminanti, fatti partire improvvisamente come i morsi di un cobra. Similmente a quanto avrebbe fatto nei welter il grande Thomas Hearns qualche anno dopo, Foster troneggiava sui suoi avversari delle 175 libbre dominandoli in altezza e in allungo e riuscendo a imprimere ai propri colpi una potenza insospettabile.

Roy Jones Jr: non fatelo a casa!

Quando in un programma televisivo vengono mostrate azioni che sarebbe pericoloso provare a riprodurre, spesso appare in sovrimpressione la scritta “Non fatelo a casa!” Ebbene, Roy Jones Jr avrebbe fatto bene a stamparla sui suoi pantaloncini visto quanto era difficile e potenzialmente controproducente imitare il suo stile. Braccia costantemente basse, colpi portati da lontano, traiettorie mai viste prima: Roy proponeva sul ring tutto ciò che generalmente fa imbestialire un allenatore di pugilato, ma lo faceva con risultati eccellenti. Ciò era reso possibile da doti fisiche uniche nella storia, tra cui una reattività muscolare clamorosa e dei riflessi da autentico supereroe. Le sue doti naturali erano talmente fuori norma che persino pugili di comprovato livello mondiale come Bernard Hopkins e James Toney, destinati a essere ricordati per sempre per le loro strabilianti carriere, contro Jones vennero resi letteralmente impotenti. La sua velocità fu tanto prodigiosa da consentirgli di spingersi fino ai pesi massimi, cingendosi la vita con la cintura WBA di categoria. Certo il suo avversario, l’americano John Ruiz, non era il miglior peso massimo di quell’epoca storica, ma tenendo conto del fatto che Jones aveva iniziato la sua carriera da peso medio, si trattò comunque di un’impresa straordinaria.

Bob Foster vs Roy Jones Jr: il fantasy match

Categoria: pesi mediomassimi. Round previsti: 12.

Una cosa è sicura: tanto Bob Foster quanto Roy Jones Jr, nel combattere l’uno contro l’altro, si sarebbero trovati di fronte una tipologia di avversario mai affrontata in carriera nelle 175 libbre. Foster ebbe un regno lungo e dominante tra i mediomassimi, ma obiettivamente nessuno degli sfidanti al titolo che mise in riga uno dopo l’altro è passato alla storia per le sue gesta sul ring. Analogamente, Roy Jones Jr ha conseguito i suoi migliori scalpi tra i medi e i supermedi, mentre nella categoria dei mediomassimi ha banchettato sui corpi di pugili per lo più inadeguati a competere per l’Olimpo della boxe o quantomeno non dotati della potenza esplosiva e paralizzante di Foster.

Abituato a salire sul ring con la sicumera di chi sa di non avere rivali, Jones avrebbe forse sofferto il jab dello Sceriffo di Albuquerque per un paio di round prima di prendergli le misure. Una volta entrato nell’ordine d’idea di avere di fronte un avversario fortissimo e da non sottovalutare, è opinione di chi vi scrive che il Fulmine di Pensacola sarebbe riuscito a prendere il tempo al rivale e a portarsi progressivamente in vantaggio. L’uso continuo delle finte, l’imprevedibilità delle combinazioni e naturalmente la velocità di esecuzione avrebbero verosimilmente consentito a Roy di risolvere il rebus posto dalle braccia chilometriche di Foster Jones avrebbe accorciato la distanza di tanto in tanto e avrebbe messo a segno due o tre colpi consecutivi prima di tornare sulla difensiva.

Un match di questo genere avrebbe certamente messo a dura prova la resistenza di Bob Foster, costretto suo malgrado a incassare colpi duri e a stringere i denti, ed è tutt’altro che scontato domandarsi se sarebbe capitolato o meno. La sensazione di chi vi scrive è che pur venendo scosso più di una volta, lo Sceriffo avrebbe retto l’onda d’urto conservando lucidità e concentrazione. Foster del resto in carriera ha dovuto assaggiare tante volte i colpi dei pesi massimi, contro i quali si batteva rimettendoci in salute esclusivamente per il tenore più alto delle borse, mentre Jones, pur facendo senz’altro male anche da mediomassimo, nelle 175 libbre non era fisicamente imponente come nelle categoria inferiori e necessitava spesso di più colpi per trovare il KO.

Ammesso che fosse riuscito a non soccombere, Foster avrebbe potuto contare col passare dei round su una dote che nessun avversario domato da Roy Jones possedeva nella stessa misura, ovvero il colpo che spegne le lampadine, la caratteristica “frustata” che non vedi partire, i cui effetti ti sono chiari quando riapri gli occhi e vedi il soffitto. Con il suo modo spericolato di stare sul ring, Roy Jones Jr lasciava, mai più che per una frazione di secondo, dei varchi nella sua difesa. Nessuno, finché l’americano è stato al top della forma, è riuscito ad approfittarne, ma se c’è un pugile tra tutti i mediomassimi mai vissuti che avrebbe avuto forse la velocità di braccia, il colpo d’occhio e la potenza velenosa per farcela questo è stato Bob Foster. I tifosi di Roy Jones che leggeranno questo pezzo lanceranno su di me una maledizione secolare, ma il mio “fanta-pronostico” è che lo sceriffo di Albuquerque, in chiaro svantaggio ai punti, avrebbe trovato all’improvviso la zampata decisiva ribaltando tutto in meno di un secondo.

Fanta-pronostico: Roy Jones Jr avrebbe lasciato qualche round per strada in avvio prima di comprendere appieno il valore del rivale e adottare la giusta tattica. Una volta completata la fase di studio, l’atleta di Pensacola avrebbe iniziato ad accumulare punti facendo largo uso di finte e combinazioni veloci, riuscendo a scuotere l’avversario in qualche circostanza. Foster avrebbe stretto i denti prima di pescare il coniglio dal cilindro siglando un improvviso KO con uno dei suoi destri micidiali. Risultato: Bob Foster vincitore per KO nell’ultimo quarto del combattimento.

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