Questo sabato, presso il Wells Fargo Center di Philadelphia, il talentuoso e spettacolare pugile americano Jaron “Boots” Ennis (31-0-0, 28 KO) difenderà il titolo mondiale IBF dei pesi welter contro lo sfidante armeno David “Ava” Avanesyan (30-4-1, 18 KO). Per Ennis si tratterà della prima difesa della cintura che gli è stata conferita d’ufficio dopo la decisione del precedente detentore Terence Crawford di salire nei pesi superwelter.
Jaron Ennis: il nuovo Roy Jones?
È davvero raro che un pugile riesca a dominare ogni singolo istante di ogni singolo combattimento. Di norma anche i grandi campioni concedono di tanto in tanto qualche round all’avversario, a volte per studiarne lo stile, a volte per tirare il fiato, a volte per farlo stancare prima di innestare nuovamente le marce alte. Ciò che lascia sbigottiti della carriera professionistica messa in piedi finora da Jaron Ennis è la sua capacità di mantenersi dominante in ogni frangente, tanto che si fa davvero fatica a individuare un singolo round, dei 101 che l’americano ha disputato fino a oggi, che egli abbia perso in modo chiaro. Uno degli aspetti che aiuta Boots nel brillare contro qualsiasi tipologia di avversario è la sua capacità di cambiare stile all’occorrenza: Ennis può danzare elegantemente attorno al rivale, può concedergli l’iniziativa per poi castigarlo di rimessa, può piantare i piedi e scambiare ferocemente a viso aperto. Il mix di potenza e velocità di esecuzione espresso nell’arco dei suoi 31 combattimenti ricorda le prodezze del giovane Roy Jones Jr: un paragone certamente impegnativo e prematuro, ma il fatto stesso che esso venga in mente a molti osservatori è emblematico di quanto alte siano le aspettative sul futuro di Jaron Ennis.
David Avanesyan: un guerriero che talvolta non può permettersi il suo coraggio
Lo sfidante armeno ha dimostrato innumerevoli volte in carriera la sua indole da autentico guerriero. Attaccante nato, Avanesyan cerca di conquistare il centro del ring e di ingaggiare battaglia sempre e comunque, a prescindere dal prestigio, dalle qualità e dalle caratteristiche di chi gli sta di fronte. Questo atteggiamento propositivo gli ha consentito di togliersi alcune notevolissime soddisfazioni, alcune delle quali sono peraltro giunte in trasferta, davanti a un pubblico ostile. Particolarmente rilevanti furono i due KO inflitti a Bilbao al pericoloso picchiatore spagnolo Kerman Lejarraga, che era imbattuto prima di incappare nell’armeno, ma non meno esaltante fu la vittoria prima del limite conseguita sull’inglese Josh Kelly alla Wembley Arena. Voler risolvere sempre tutto con le maniere forti ha tuttavia condotto Avanesyan anche ad alcune pesanti sconfitte quando si è ritrovato a condividere il ring con pugili più duri di lui. L’ultimo a infliggergli un devastante KO è stato il fuoriclasse Terence Crawford, ma quella sconfitta resta secondo il pugile armeno e non soltanto secondo lui, piuttosto controversa in virtù delle condizioni dei guantoni di Crawford, visibilmente danneggiati al momento del KO.
Cosa succederà? La previsione di Boxe Punch!
Come gli è già accaduto quando si è trovato di fronte il lituano Edidijus Kavaliauskas e il già citato Crawford, Avanesyan si appresta ad affrontare un pugile contro cui appare decisamente sconsigliabile andare all’arrembaggio. Come si suol dire tuttavia, “chi nasce tondo non può morire quadrato”: abituato a esercitare una pressione asfissiante per poter attuare il suo caratteristico lavoro al corpo e demolire round dopo round le resistenze dei suoi avversari, lo sfidante cercherà con ogni probabilità di seguire il suo spartito preferito anche questa volta, non avendo all’apparenza un piano B sufficientemente valido da proporre. Dato il considerevole vantaggio di Ennis in termini di potenza, resistenza ai colpi e reattività, Avanesyan andrà dunque verosimilmente incontro al massacro, consentendo al campione di sciorinare tutto il suo repertorio senza doversi spostare più di tanto dal centro del quadrato. Benché l’esito finale del combattimento appaia già scritto, sarà interessante vedere quanti round e quanti colpi serviranno a Jaron Ennis per mettere KO il coraggioso sfidante. Sia Kavaliauskas che Crawford ci riuscirono durante la sesta ripresa ed è tutt’altro che inverosimile che Ennis dentro di sé voglia dimostrare al mondo di avere mezzi superiori rispetto a quelli dei suoi illustri predecessori. La sensazione di chi vi scrive è che assisteremo a un match infuocato fin dalle prima battute, senza fasi di studio, con un Ennis spregiudicato e risoluto che infliggerà danni crescenti al rivale per poi trovare la combinazione vincente prima del giro di boa. Prevedo dunque una vittoria prima del limite di Jaron Ennis tra il terzo e il quinto round.