Fight of the week: Christian Mbilli vs Sergiy Derevyanchenko

DiMario Salomone

Ago 14, 2024 #WBC

Questo sabato, al Centre Videotron di Quebec City, in Canada, andrà in scena lo scontro potenzialmente esplosivo tra l’arrembante picchiatore francese Christian “Solide” Mbilli (27-0-0, 23 KO) e il veterano pugile ucraino Sergiy “The Technician” Derevyanchenko (15-5-0, 10 KO). In palio ci sarà il titolo WBC Continental Americas dei supermedi, ma quel che più conta è che il vincitore farà un passo significativo verso una possibile chance iridata. La riunione sarà trasmessa in diretta su Mola TV con collegamento a partire dalle ore 03:00.

Christian Mbilli: la versione reale di Clubber Lang

Chiunque sia fan della saga cinematografica di Rocky sa benissimo chi è James “Clubber” Lang, feroce avversario del protagonista nel terzo capitolo della serie. Interpretato da Mr. T, Lang è un picchiatore che non fa mai un passo indietro, porta quasi esclusivamente ganci e carica ogni colpo con tutta la forza di cui dispone. Per quanto tale stile di combattimento abbia sempre fatto sorridere gli esperti di pugilato in quanto poco realistico, occorre ammettere che la boxe selvaggia di Christian Mbilli lo riproduce piuttosto fedelmente, al netto ovviamente delle esagerazioni cinematografiche. Il francese è un’autentica macchina da guerra che avanza senza sosta sparando colpi violentissimi e che non rinuncia allo scambio ravvicinato neppure nei momenti di apparente difficoltà. Ciò che più impressiona del ragazzo nato in Camerun è che a differenza di altri picchiatori abituati a imprimere grande potenza in tutti i loro colpi, lui non cala alla distanza, riuscendo addirittura a incrementare i ritmi col passare delle riprese. Certo, la difesa non è e non sarà mai il suo punto di forza, ma approfittarne non appare poi così facile.

Sergiy Derevyanchenko: un demolitore di talento poco assistito dalla fortuna

Un “demolitore” è un pugile che sgretola un poco alla volta le resistenze fisiche dei suoi avversari grazie a un workrate elevato e a un pressing asfissiante. Tali pugili tendono a siglare i loro KO nelle ultime riprese dei match, dopo aver ammorbidito per bene il rivale di turno e molti di loro trascurano in parte gli aspetti tecnici della disciplina in favore di quelli fisici, mostrando una boxe un po’ rude ma assai efficace. Rispetto alla media della categoria, Derevyanchenko è provvisto di qualità tecniche decisamente d’eccezione: composto, pulito, sempre in equilibrio corretto sulle gambe, “The Technician” rende onore al suo soprannome anche grazie a una vastissima esperienza maturata da dilettante e avrebbe senz’altro meritato di conquistare in carriera un titolo mondiale. Purtroppo per lui però nella boxe ci vuole anche fortuna nel trovare l’avversario giusto al momento giusto e “Dere” ne ha avuta ben poca. I pugili che gli hanno sbarrato la strada, ovvero Daniel Jacobs, Gennady Golovkin e Jermall Charlo, affrontati in rapida successione, erano delle vere e proprie montagne da scalare e in tutti e tre i casi l’ucraino, pur facendosi onore, non è riuscito a raggiungere la vetta.

Cosa succederà? La previsione di Boxe Punch!

Le caratteristiche dei due contendenti dovrebbero essere garanzia di grande spettacolo: entrambi abituati a prendersi il centro del ring, entrambi a loro agio nella battaglia ravvicinata, entrambi sempre pronti a gettare il cuore oltre l’ostacolo, Mbilli e Derevyanchenko saliranno sul ring con l’intenzione di regalare al pubblico di Quebec City una notte indimenticabile e hanno tutte le carte in regola per riuscirci.

Se da un lato dal punto di vista tecnico Derevyanchenko è senz’altro il più attrezzato dei due, dall’altro la freschezza fisica, la velocità di esecuzione e la forza pura sembrano favorire l’emergente Mbilli. Pur conservando intatte molte delle sue qualità infatti, The Technician, che a fine ottobre compirà 39 anni, non ha più la reattività, il ritmo e il fiato dei suoi giorni migliori e dovrà dunque attingere a tutte le risorse che gli restano per non farsi travolgere dall’agguerrito rivale.

Nel corso degli scambi infuocati, che viste le caratteristiche dei pugili appaiono inevitabili, Mbilli porterà con ogni probabilità almeno il doppio dei colpi del suo avversario e cercherà in tutti i modi di far valere il suo vigore fisico e la sua esuberanza. Derevyanchenko dovrà dunque stringere i denti, assorbire bordate violente e cercare di approfittare dei varchi che il francese lascia spesso e volentieri nel corso dei suoi assalti per sorprenderlo con la sua maggior precisione e andare a segno nei punti sensibili.

Riuscire a far male al rivale appare necessario come non mai da parte dell’ucraino per avere chance di vittoria. Soltanto scuotendo Mbilli, atterrandolo o quantomeno costringendolo a riflettere prima di scaraventarglisi addosso, Derevyanchenko potrebbe mettere in mostra il suo talento e far apprezzare le sue qualità ai giudici, ma ciò potrebbe comunque non bastare. A dirla tutta al pugile nato in Crimea servirebbe lo stesso guizzo che permise ad Alexander Povetkin di stendere Dillian Whyte nel 2020: un colpo perfetto che, approfittando delle lacune difensive dell’avversario, ne annulli la superiorità fisica spegnendogli le lampadine.

Il problema è che Derevyanchenko, come anticipato, è un demolitore più che un picchiatore e con ogni probabilità non dispone di quella potenza fulminante necessaria per risolvere questo combattimento in una frazione di secondo. L’ucraino riuscirà verosimilmente a mettere a segno occasionalmente dei bei colpi affidandosi al tempismo e all’esperienza, ma non a placare lo spirito indomabile di Mbilli.

Il francese, che nel magnifico match contro Carlos Gongora di un anno e mezzo fa ha dimostrato di saper venire fuori con rinnovata determinazione da momenti molto difficili, dovrebbe essere in grado di dare continuità al suo pressing infernale anche a costo di dover digerire qualche pesante colpo d’incontro, rendendo sempre più evidente col passare dei round la differenza di età e di freschezza atletica tra i due contendenti.

Tenendo conto del fatto che il match è programmato sulle dieci riprese, la sensazione di chi vi scrive è che Derevyanchenko, pur dovendo soffrire nel finale le pene dell’inferno, riuscirà con mestiere, astuzia ed esperienza ad arrivare, verosimilmente molto segnato in volto, all’ultima campana. Per quanto un tracollo dell’ucraino prima del limite non possa essere escluso, prevedo dunque una vittoria di Christian Mbilli per decisione unanime dei giudici.

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