L’improvviso e sorprendente ritiro di Terence Crawford dal pugilato professionistico potrebbe aprire grandi chance di gloria per diversi supermedi di alta classifica. Le quattro cinture di categoria delle principali federazioni internazionali sono infatti diventate tutte vacanti e ora i vari fighter delle 168 libbre lotteranno con le unghie e con i denti per accaparrarsele. Quella della WBO in particolare potrebbe essere contesa molto presto dall’americano Diego Pacheco e dal britannico Hamzah Sheeraz.
I due pugili sono attualmente classificati al secondo e al terzo posto della graduatoria ufficiale WBO. Il primo posto è occupato da Saul “Canelo” Alvarez, che però deve riprendersi da un’operazione chirurgica al gomito e avrà quindi bisogno di un po’ di tempo prima di poter tornare sul quadrato.
Diego Pacheco è imbattuto in 25 match disputati da professionista, con 18 KO all’attivo. Nel suo ultimo incontro, andato in scena dieci giorni fa a Stockton, il 24enne americano ha superato il test più impegnativo e pericoloso sostenuto fino a oggi, battendo ai punti il tambureggiante picchiatore francese Kevin Lele Sadjo, domato non senza fatica ma con pieno merito. Pacheco nella circostanza è riuscito a rialzarsi e a riprendersi dopo un pesante atterramento subito nell’ottavo round per poi dominare le riprese finali.
Anche Hamzah Sheeraz, a sua volta imbattuto, sta vivendo un momento favorevole. L’atleta inglese viene infatti da una schiacciante vittoria per KO sul portoricano Edgar Berlanga, annichilito in soli cinque round. Tale successo gli ha permesso di voltare pagina dopo la performance deludente esibita nel precedente appuntamento del febbraio di quest’anno, quando aveva pareggiato contro Carlos Adames fallendo la conquista del titolo mondiale WBC dei pesi medi in un match in cui molti osservatori lo avevano giudicato perdente.
I due pugili presentano una struttura fisica abbastanza simile, con arti molto lunghi e sottili e un’altezza considerevole per la loro categoria di peso: 193 centimetri per Pacheco e 191 centimetri per Sheeraz. Il loro stile tuttavia presenta delle differenze, perché Pacheco solitamente si muove di più sulle gambe trovandosi maggiormente a suo agio dalla lunga distanza, mentre Sheeraz ama scambiare dalla media, affidandosi all’esplosività dei suoi fendenti.
Alla maggior mobilità e duttilità dell’americano si contrapporrebbe quindi la maggior potenza del britannico, in una sfida il cui esito sarebbe decisamente incerto. Vedremo se i team dei due pugili gradiranno l’idea e accetteranno di fronteggiarsi. Dal nostro punto di vista potrebbe venire fuori un match avvincente ed estremamente interessante dal punto di vista tecnico-tattico.
