Dieci giorni fa Guido Vianello ha mandato in visibilio gli appassionati italiani di pugilato con una performance magistrale, demolendo il gigantesco picchiatore russo Arslanbek Makhmudov. Il match è terminato per decisione del medico di riunione all’inizio dell’ottavo round, quando il volto di Makhmudov, che aveva perso piuttosto chiaramente tutte le riprese disputate fino a quel momento, era messo talmente male da rendere inevitabile il KO tecnico.
Ora il pugile italiano è tornato in Italia e si gode un po’ di relax, senza tuttavia mai perdere di vista i propri obiettivi, come ha rivelato lui stesso nel corso di una breve ma interessante intervista rilasciata a Louis Hart sul canale YouTube Boxing Social.
Parlando del suo recente successo, Vianello ha affermato di aver boxato con grande tranquillità e naturalezza, senza mai domandarsi quando l’arbitro o il medico avrebbero fermato le ostilità e senza farsi prendere dalla smania di mettere a segno il KO:
“Avrei potuto disputare venti round allo stesso ritmo”.
Guido ha poi ammesso di essere rimasto un po’ sorpreso da quanto facile si sia rivelato il combattimento, ma ha aggiunto che ciò è stato reso possibile esclusivamente dal duro lavoro eseguito in palestra:
“Una preparazione difficile rende il match facile”.
Louis Hart ha chiesto a Vianello se a suo avviso l’incontro doveva essere fermato prima ricevendo una risposta affermativa:
“Sì, ma si combatteva in casa sua, in un evento organizzato dal suo promoter e c’era tanto pubblico accorso a tifare per lui, quindi hanno cercato di spingerlo il più possibile. Non c’era più niente che potesse fare per vincere, quindi è stato stupido farlo continuare così a lungo”.
Il pugile italiano ha poi spiegato l’importanza che questa vittoria ha avuto nel dargli la definitiva consapevolezza del suo valore:
“Con questa vittoria ho capito chi sono veramente e ora so di poter combattere contro chiunque. Ho bisogno soltanto di un nome e di tre mesi per prepararmi e poi posso battermi con qualunque peso massimo in attività. Avevo bisogno di questo match per capire chi sono e ora sono davvero pronto ad affrontare chiunque.”
Vianello ha accennato brevemente al suo precedente combattimento contro il pugile nigeriano Efe Ajagba, conclusosi con una discutibile sconfitta per Split Decision:
“Non ero pronto per combattere sulle dieci riprese: contro Efe è stata la prima volta che ho disputato dieci round. Dopo Efe però avevo tutto ciò che mi serviva per il salto di qualità e tutti lo hanno visto contro Makhmudov”.
L’intervistatore ha ricordato a Guido che Makhmudov lo sconfisse ai tempi del dilettantismo chiedendogli un commento su cosa sia cambiato nell’arco degli anni al punto da determinare un esito diametralmente opposto dieci giorni fa. Questa la risposta di Guido:
“Sai, io credo che avrei potuto fare lo stesso combattimento tanti anni fa, ma il problema era che al tempo non lavoravo come oggi. Quando ero dilettante ero seguito dall’allenatore della nazionale italiana, quindi non potevo scegliere il mio allenatore. Non mi preparai bene per quel combattimento, non badai abbastanza agli aspetti tecnici e tattici. Ora con il mio allenatore attuale (Simone D’Alessandri NDR) e il mio team posso finalmente combattere nel modo migliore. Non ho dovuto fare nulla di particolarmente difficile nel corso di questo match, avrei potuto fare le stesse cose dieci anni fa, ma non possiamo cambiare il passato. Possiamo fare bene adesso ed è quello che faremo.”
Hart ha quindi dirottato il discorso sui prossimi impegni chiedendo a Vianello se sarebbe interessato a un match contro il giovane americano Jared Anderson, dato che secondo alcuni rumors potrebbe essergli proposto.
“In verità non ne so davvero nulla, ma come ho detto prima io sono pronto per qualunque avversario. La Top Rank e il mio manager ne discuteranno. Datemi un nome e tre mesi e non avrò alcun problema.”
Quando gli è stato chiesto se ora si sta godendo la meritata vacanza, Guido non ha nascosto che la sua mente sia sempre proiettata sui suoi obiettivi sportivi.
“Sì, mi sto godendo molto questo momento, ma la mia mente è sempre sul pezzo: sto già pensando al mio ritorno in palestra. Voglio davvero davvero raggiungere l’elite dei pesi massimi, voglio diventare campione del mondo. È questo desiderio a darmi forza e adrenalina. Non vedo l’ora che mi venga proposto un nuovo combattimento e non vedo l’ora di allenarmi per sostenerlo.”
A questo punto Hart ha chiesto al peso massimo di Roma se vi sia un nome in particolare in cima ai suoi desideri e Vianello non si è tirato indietro di fronte alla domanda:
“Anthony Joshua. Perché no? Anthony Joshua in Italia (sorride NDR). Ci sono diversi pesi massimi forti al momento, quindi abbiamo a disposizione molti nomi validi. Vediamo chi mi concederà una chance: si tratta di capire chi mi darà l’opportunità di battermi contro un pugile top. Ora sto migliorando la mia posizione nelle classifiche, quindi voglio affrontare qualcuno che sia più in alto di me in graduatoria. Vediamo chi vuole combattere contro di me, io sono pronto.”
Non ci resta che aspettare di conoscere chi sarà il prossimo rivale di Guido. Di certo da questa intervista sembra emergere piuttosto chiaramente che il Gladiator non teme nessuno e che la fiducia nei suoi mezzi dopo il recente successo non è mai stata così alta.