Un Rodriguez monumentale schianta Estrada in sette round!

DiMario Salomone

Giu 30, 2024 #Bam, #WBC

Gli spettatori accorsi al Footprint Center di Phoenix per assistere alla riunione organizzata da Eddie Hearn sono rimasti a bocca aperta di fronte alla strepitosa dimostrazione di onnipotenza espressa da Jesse “Bam” Rodriguez (20-0-0, 13 KO) che si è laureato nuovo campione del mondo WBC dei supermosca mettendo KO il ben più esperto Juan Francisco “El Gallo” Estrada (44-4-0, 28 KO) con un micidiale montante al corpo al settimo round. Una prova semplicemente monumentale che consacra l’appena 24enne pugile texano come uno dei combattenti più talentuosi dell’attuale panorama mondiale tra tutte le categorie di peso.

Dopo un primo round di studio, in cui i due pugili, pur tenendo fin dal principio un workrate piuttosto alto, si sono affidati a combinazioni veloci senza affondare troppo i colpi, lo sfidante ha iniziato a dettare legge col suo jab a partire dalla seconda ripresa. Un jab straordinariamente efficace quello di Bam, soprattutto perché portato con modalità sempre diverse, variando di volta in volta la velocità di esecuzione e la traiettoria in modo da renderlo indecifrabile e assai difficile da incrociare per l’avversario.

Vista la considerevole solidità che entrambi gli atleti hanno dimostrato in carriera, si riteneva alla vigilia che una conclusione prima del limite fosse meno probabile rispetto al completamento delle dodici riprese, ma tale tesi ha iniziato a scricchiolare già nel terzo round. Infatti un perfetto montante destro di Rodriguez, portato dopo aver eseguito due piccoli spostamenti laterali che gli hanno consentito di aprire una finestra sul suo bersaglio, ha scosso Estrada costringendolo ad arretrare affannosamente verso le corde.

Si è trattato del preludio di ciò che gli spettatori avrebbero visto nel round successivo, quando Bam ha “aperto” la guardia del rivale con un veloce montante sinistro per poi scagliare un tremendo uno-due al mento siglando il primo knock-down del match. Il campione in carica si è prontamente rialzato e ha cercato coraggiosamente di rientrare in partita ma con scarso successo. Estrada si ritrovato a subire nel corso della quinta ripresa un dominio che mai nessuno era riuscito a imporgli in 16 anni di carriera: i colpi dello sfidante andavano a segno in rapida successione da ogni angolazione sballottando un Gallo incredulo e impotente da un lato all’altro del ring e portandolo allo stremo delle forze.

Proprio quando l’epilogo sembrava ad un passo, un improvviso colpo di scena ha fatto saltare gli spettatori sulla sedia: verosimilmente già persuaso di avere la vittoria in tasca, Rodriguez si è rilassato e in apertura di sesto round è rimasto un secondo di troppo fermo davanti al rivale, alla portata del suo destro. Estrada ne ha prontamente approfittato mettendo a segno un colpo potente e preciso che ha fatto assaggiare il tappeto al giovane sfidante scatenando un boato di incredulità da parte del pubblico. Bam tuttavia ha superato brillantemente l’incidente di percorso: dopo essersi rialzato ha infatti ripreso saldamente il controllo, tanto che il round potrebbe a buon diritto essere assegnato a Estrada soltanto per 10 a 9, nonostante l’atterramento messo a segno.

A pochi secondi dalla fine della settima ripresa, il montante di Rodriguez, che meriterebbe di essere nominato patrimonio dell’UNESCO, è tornato protagonista, stavolta in maniera decisiva. Il colpo prediletto del pugile texano ha infatti impattato sul corpo del malcapitato Estrada piegandolo in due e facendolo crollare dolorante al tappeto per il conteggio definitivo.

Con questa vittoria Jesse Rodriguez potrebbe tranquillamente essere inserito dal panel di The Ring, la più prestigiosa tra le riviste specializzate sul pugilato, tra i primi sei pugili della classifica P4P. Nonostante i soli 24 anni di età e i soli 20 match disputati da professionista infatti, il fenomenale atleta di San Antonio ha già messo in piedi un curriculum sensazionale siglando vittorie dominanti contro quelli che fino a qualche anno fa erano considerati veri e propri mostri sacri del pugilato internazionale.

Un talento talmente cristallino il suo, che adesso qualcuno inizia addirittura a fantasticare su una possibile sfida tra Bam e il “Mostro” Naoya Inoue, una suggestione che però appare al momento davvero fantasiosa come lo stesso Rodriguez ha affermato nel corso dell’intervista di rito al termine del suo combattimento: “Lo so che la gente lo vuole, ma siamo realisti, al momento è solo un fantasy match. Io devo farmi strada con le mie forze. Lui combatte a 122 libbre ora, io a 115 libbre. Ho ancora lavoro da sbrigare in questa categoria di peso… Voglio il vincitore del match tra Kazuto Ioka e Fernando Martinez”.

Per quanto riguarda Estrada, questa pesante sconfitta potrebbe segnare la fine della sua lunga e gloriosa carriera. A 34 anni di età e dopo ben 48 match disputati da professionista, il talentuosissimo pugile messicano ha dato l’impressione che il suo fisico stia iniziando ad avvertire l’inevitabile logorio dovuto alle innumerevoli battaglie sostenute. La sua classe è ancora viva ed è assolutamente possibile che il Gallo sia ancora in grado di cingersi la vita con un’ulteriore cintura mondiale affrontando un avversario meno strepitoso rispetto a Rodriguez, ma forse sarebbe più opportuno ritirarsi prima che un ulteriore calo atletico lo costringa a offrire performance non all’altezza della sua fama e della sua storia sportiva.

Un ultimo appunto occorre farlo sui cartellini ufficiali dei giudici. Al momento del KO essi fotografavano infatti una situazione di parità: un giudice, l’unico assennato, aveva Rodriguez in vantaggio per 58 a 54, un altro aveva 57 a 56 in favore di Estrada, mentre l’ultimo vedeva il match in totale equilibrio col suo 56 a 56. Chi vi scrive ritiene giusto sottolineare che gli ultimi due score citati siano gravemente distorsivi rispetto a quello che si è visto sul ring. Impossibile nel leggerli non ripensare al verdetto che ha ingiustamente premiato il Gallo al termine del suo secondo match contro Roman Gonzalez: anche stavolta il messicano stava godendo di un plateale “occhio benevolente” da parte della giuria, un trattamento di favore che stavolta è stato fortunatamente senza conseguenze.

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