Colpo di scena nel main event della riunione di Roma organizzata dalla BBT Promotion di Davide Buccioni: il pugile di casa Salvatore Contino (9-0-0, 4 KO) ha sconfitto ai punti il più celebre Mohammed “Maraviglia” Obbadi (24-3-0, 14 KO) conquistando così il vacante titolo italiano dei pesi gallo. Una prova coraggiosa e sorprendente quella del pugile nato a Palermo, la cui vittoria tuttavia è stata resa possibile da un verdetto unanime (triplice 96 a 93) che appare generoso nei suoi confronti.
Chi si è sintonizzato in diretta sui canali di Fighters Life, dopo aver visto il primo round ha pensato che Obbadi avrebbe avuto vita facile. Il pugile nato in Marocco e trapiantato in Toscana ha infatti evidenziato la propria maggior esperienza in avvio, controllando perfettamente la distanza col suo jab e incrociando ripetutamente un Contino che tendeva a scomporsi, probabilmente condizionato dalla tensione del grande appuntamento.
L’incredibile ed emozionante secondo round tuttavia ha convinto tutti che il match sarebbe stato tutt’altro che scontato. Dopo essere andato ripetutamente a segno con diverse combinazioni a due mani, Obbadi ha atterrato pesantemente il rivale con un terribile destro d’incontro. Contino si è rialzato faticosamente ed è apparso in procinto di essere fermato, ma la decisione dell’arbitro di lasciarlo proseguire si è dimostrata quanto mai corretta. Pochi istanti dopo infatti, un Obbadi smanioso di chiudere i giochi è stato sorpreso da un violento gancio alla tempia, finendo contro le corde e subendo a sua volta il conteggio arbitrale.
Dopo i fuochi d’artificio della seconda ripresa, “Maraviglia” ha ripreso il controllo del match nei due round successivi, ma lo ha fatto aumentando considerevolmente la prudenza, essendosi reso conto della considerevole pericolosità dei colpi del suo avversario. Contino del resto non è rimasto a guardare e a partire dal quinto round ha innestato le marce alte facendosi preferire nella fase centrale del combattimento per la sua aggressività e per la maggiore incisività dei suoi colpi. Tale incisività ha raggiunto il culmine nel corso della sesta ripresa, quando due ganci consecutivi hanno scosso Obbadi, rendendolo per un attimo instabile sulle gambe.
Il momento favorevole di Contino, amplificato dal punto di penalità francamente troppo severo che l’arbitro ha comminato a Obbadi per uso scorretto della testa, si è leggermente affievolito nell’ottava ripresa, ben gestita da Maraviglia. Contino tuttavia ha ripreso vigore nel nono round, forse il migliore del match per lui, dando sfogo a tutto il suo repertorio offensivo e costringendo un Obbadi apparentemente molto stanco sulla difensiva.
Bizzarra la dinamica della decima e ultima ripresa. Nonostante il punteggio del match apparisse tutt’altro che univoco agli occhi di un osservatore esterno, Contino non ha fatto quasi nulla per aggiudicarsi gli ultimi tre minuti, dando la netta impressione di aver ricevuto una “soffiata” sul fatto di essere in vantaggio. Non sarebbe di certo la prima volta che l’angolo di un pugile nel corso di un match svolto in Italia venga “magicamente” a conoscenza del contenuto dei cartellini ufficiali. Non avendo naturalmente alcuna prova a riguardo ci limitiamo a manifestare i nostri dubbi in proposito, in virtù di quanto visto sul quadrato.
Contino può certamente essere molto orgoglioso di quanto fatto ieri sera. Opposto a un pugile molto più esperto di lui e nonostante un inizio in salita, ha gettato il cuore oltre l’ostacolo battendosi con enorme coraggio e furiosa determinazione. Ciononostante, chi vi scrive ha il dovere intellettuale di dirvi che a suo parere il match, se pur di stretta misura, lo aveva vinto Obbadi. L’atleta di origini marocchine si è rivelato meno coriaceo del suo avversario sul piano fisico e ne ha certamente sofferto a tratti la potenza, ma ha accumulato un buon vantaggio nella prima parte del combattimento ed è stato più continuo e preciso per un maggior numero di riprese. Visto l’ottimo spettacolo offerto dai due contendenti sarebbe a questo punto decisamente auspicabile una rivincita.