Ieri sera, presso il Palaghiaccio di Roana (Vicenza), il pluridecorato pugile veneto Luca Rigoldi (32-2-2, 9 KO) ha difeso con successo il suo titolo Internazionale WBC dei pesi piuma dall’assalto dello sfidante Davide Tassi (15-1-0, 7 KO), imponendosi per Decisione Tecnica al nono round. La scelta di procedere con la lettura anticipata dei cartellini è maturata su indicazione del medico di riunione in virtù di uno scontro accidentale di teste che ha aperto una profonda ferita in prossimità dell’occhio destro di Rigoldi. Questi i punteggi finali: 89-83, 89-82 e 90-82, tutti in favore del campione in carica.
C’era curiosità alla vigilia di questo match su come Tassi, ancora imbattuto e dotato di uno stile difficile da decifrare in virtù della guardia mancina, delle lunghe leve e della rapidità di piedi, sarebbe riuscito a gestire il gap di esperienza nei confronti del più testato rivale. Fin dalle prime battute tuttavia gli spettatori hanno intuito che Rigoldi, splendidamente guidato all’angolo dal maestro di lungo corso Gino Freo, aveva preparato in maniera certosina la miglior strategia possibile per neutralizzare le principali qualità del suo avversario. Il campione ha infatti conquistato subito il centro del ring e ha iniziato ad avanzare a piccoli passi, senza caricare eccessivamente i colpi e alternando combinazioni rapide e molteplici finte. Così facendo ha costretto lo sfidante a stare costantemente in tensione limitandosi nel corso dei primi tre round a muoversi in maniera vorticosa e a focalizzarsi quasi esclusivamente sulla fase difensiva.
Tassi ha dato segnali di risveglio nel corso del quarto e del quinto round, quando Rigoldi, forse smanioso di imprimere un cambio di ritmo al combattimento, ha iniziato a scomporsi leggermente nel tentativo di mettere a segno colpi più pesanti e incisivi, dando così allo sfidante l’opportunità di colpirlo con alcuni diretti d’incontro. Tali spunti tuttavia, ancorché lodevoli, si sono concentrati nella prima parte delle riprese per poi lasciare spazio alla reazione rabbiosa del campione.
L’eventualità che il match potesse tornare su binari di equilibrio è sfumata nel corso dei round successivi a causa di due fattori principali. Da un lato, un gonfiore progressivamente crescente in prossimità dell’occhio destro di Tassi ha inciso negativamente sulla visuale dello sfidante, rendendogli più difficile l’impresa di evitare i sinistri del rivale e inducendolo a una condotta nuovamente conservativa. Dall’altro lato, i consigli di Gino Freo hanno indotto Rigoldi a riproporre la condotta accorta e paziente delle prime riprese, azionando i suoi colpi soltanto dopo aver accorciato opportunamente la distanza.
L’ultimo squillo di tromba di uno sfidante sempre più condizionato dalla menomazione fisica dell’occhio si è verificato nell’ottavo round, forse il più equilibrato del combattimento, in cui Tassi ha coraggiosamente cercato di imprimere forza nei suoi fendenti nel disperato tentativo di sovvertire le sorti di un match ormai segnato. L’epilogo era tuttavia dietro l’angolo: un impatto fortuito delle teste dei due protagonisti ha infatti causato l’apertura di una profonda ferita sul volto di Luga Rigoldi nel corso della nona ripresa, inducendo l’arbitro a richiedere il parere del medico per poi dare lo stop alle ostilità. La lettura anticipata dei cartellini non ha riservato sorprese, sancendo in via ufficiale il largo vantaggio accumulato dal campione con pieno merito.
A 31 anni di età e dopo 36 match disputati da professionista, Rigoldi appare ancora in condizione atletica smagliante. Il pugile veneto, forgiato dalle tante battaglie che gli hanno permesso di acquisire tutti i trucchi del mestiere e lo hanno reso capace di interpretare correttamente qualunque tipologia di avversario, potrebbe ora cercare di compiere l’impresa di diventare campione europeo nella seconda categoria di peso. Già titolare dello scettro continentale dei supergallo dal 2018 al 2020, Rigoldi è stato infatti classificato al quarto posto nella graduatoria EBU dei pesi piuma del mese di maggio ed è dunque tra i pugili che possono ambire alla cintura attualmente nelle mani dell’italiano Mauro Forte.
Davide Tassi dal canto suo potrà senz’altro trarre insegnamenti preziosi da quest’esperienza essendosi trovato a condividere il ring con un pugile qualitativamente molto più dotato rispetto a tutti i suoi avversari precedenti. L’atleta toscano si porterà verosimilmente dietro un pizzico di rammarico per l’infortunio all’occhio che gli ha impedito di sviluppare al meglio il suo pugilato, ma vista la determinazione con cui ha stretto i denti continuando a battersi nonostante l’handicap imprevisto, c’è da scommettere che cercherà di rifarsi nel prossimo futuro inseguendo nuove sfide prestigiose.