Essere atterrati nel corso di un match e tornare in partita non è semplice: il tifo avverso raggiunge un volume assordante, il proprio piano tattico salta in aria, l’avversario si accanisce alla ricerca del colpo risolutivo… Eppure la storia della boxe è ricca di indomiti guerrieri che pur ritrovandosi al tappeto più volte nell’arco della stessa cruenta battaglia sono poi riusciti a sovvertirne l’esito venendo infine dichiarati vincitori. Oggi vogliamo concentrare la nostra attenzione su imprese particolarmente memorabili, quindi vi proponiamo una lista di 10 pugili capaci di trionfare dopo essere stati atterrati almeno tre volte!
Wladimir Klitschko batte Samuel Peter (2005)
Il celebre pugile ucraino stava ancora perfezionando il suo nuovo stile difensivo quando si trovò di fronte l’imbattuto “Incubo nigeriano”. Già sconfitto tre volte prima del limite, Klitschko rischiò una nuova debacle venendo atterrato due volte nel quinto round e una volta nel decimo, ma riuscì a limitare i danni e a salvarsi. Avendo perso gran parte delle riprese rimanenti e non essendo riuscito a finire il rivale, Peter perse per decisione unanime.
Archie Moore batte Yvon Durelle (1958)
In una notte per lui indimenticabile, il “Pugile Pescatore” fu più volte sul punto di compiere un’impresa storica: inflisse al leggendario Archie Moore ben quattro atterramenti totali, tre dei quali nel solo primo round. La “Vecchia Mangusta” tuttavia dimostrò un cuore immenso: superò la tempesta e mise KO il rivale nell’undicesimo round.
Robert Talarek batte Patryk Szymanski (2019)
Questo derby polacco all’ultimo sangue lasciò senza parole gli spettatori accorsi allo Spodek di Katowice. Dieci atterramenti totali caratterizzarono un’autentica festa del knockdown che nella sua prima fase sembrava sorridere al più giovane Szymanski, autore di quattro atterramenti nelle prime due riprese. L’esperto Talarek però venne fuori col passare dei minuti, sgretolò il più fragile avversario e lo mise fuori combattimento nel quinto round.
Marcos Maidana batte Victor Ortiz (2009)
In uno dei match più esplosivi e vibranti degli ultimi decenni, Maidana e Ortiz, all’epoca entrambi in forte ascesa, se le diedero di santa ragione. Dopo che entrambi i pugili erano finiti al tappeto uno dopo l’altro nel corso del primo round, fu Ortiz a prendere il sopravvento facendo inginocchiare il rivale altre due volte nella seconda ripresa. “El Chino” però non si lasciò demoralizzare: continuò a lottare strenuamente e costrinse l’avversario alla resa.
Fidel Bassa batte Dave McAuley (1987)
In questo match memorabile, valido per il mondiale WBA dei pesi mosca del colombiano Bassa, successe praticamente di tutto. Atterrato e ferito in avvio, McAuley, sospinto dal pubblico di Belfast, tornò prepotentemente in partita mettendo giù il campione una volta nel terzo round e due volte nel nono. Bassa diede prova di doti di recupero quasi irreali, non smise mai di ingaggiare battaglia e nel corso della tredicesima ripresa piegò il coriaceo nordirlandese.
Jozsef Nagy batte Zack Mwekassa (2008)
L’ungherese Joszef Nagy, partito dai pesi medi e giunto fino ai massimi a furia di ingrassare, non rimarrà di certo nella memoria degli appassionati. Il suo trionfo inaspettato in Sudafrica contro il congolese Mwekassa fu tuttavia molto emozionante. Quasi come un “Ercolino sempre in piedi”, Nagy si rialzò cinque volte dopo altrettanti atterramenti e mise incredibilmente KO un avversario ormai a corto di fiato ed energie!
Tommy Coyle batte Daniel Brizuela (2014)
L’argentino Brizuela dev’essere rimasto egli stesso stupito dall’effetto che i suoi colpi producevano sull’idolo locale Tommy Coyle nel corso del loro match disputato a Hull, nella regione inglese dello Yorkshire. Il pugile sudamericano infatti ha concluso la carriera con soli 8 KO all’attivo, ma quella sera riuscì a siglare ben quattro atterramenti. Coyle tuttavia non fu da meno: si rialzò ogni volta, mise a segno anche lui quattro KD e infine vinse per KO tecnico.
Julio Cesar Gonzalez batte Julian Letterlough (2001)
Se Julian Letterlough era soprannominato “Mr. KO” c’erano ragioni valide: 20 delle sue 21 vittorie giunsero infatti prima del limite ma l’impavido Julio Cesar Gonzalez riuscì a evitare di far parte della statistica con superba determinazione. Il messicano sopravvisse a tre atterramenti e ne inflisse due a sua volta imponendosi per decisione unanime al termine di una guerra senza quartiere. I due pugili condividono il tragico destino di essere morti a soli 35 anni.
Samuel Peter batte Jameel McCline (2007)
Torniamo a nominare l’Incubo nigeriano ma questa volta lo facciamo per ricordare una sua vittoria, ottenuta dopo aver dovuto sudare freddo. Nettamente favorito nei pronostici, il picchiatore africano fu atterrato una prima volta dal poco quotato McCline al termine della seconda ripresa per poi finire altre due volte al suolo nel corso della terza. Peter ad ogni modo non si lasciò travolgere: riprese poco a poco il controllo e portò a casa una limpida vittoria ai punti.
Naseem Hamed batte Kevin Kelley (1997)
L’esordio statunitense dell’istrionico campione WBO dei pesi piuma Naseem Hamed fu a dir poco esaltante. Lo sfidante Kelley infatti lo costrinse a uno scontro all’arma bianca che tra svariati atterramenti reciproci mandò in visibilio la folla del Madison Square Garden di New York. Contato tre volte in soli quattro round, il “Principe” alla fine si dimostrò più resistente del suo tenace avversario che dopo aver assaporato la possibilità della sorpresa fu messo duramente KO.