La Top 5 P4P del pugilato italiano maschile di oggi

Il 2025 volge al termine e il pugilato professionistico maschile in Italia continua a fare fatica rispetto ai fasti di un tempo. Nessun campione mondiale nelle quattro organizzazioni principali, un unico campione europeo e prospettive di gloria confinate a pochissimi atleti. Nondimeno, pur essendo distante dal livello a cui vorremmo vederla, la nostra boxe è comunque in grado di donarci incontri emozionanti, pugili meritevoli di essere seguiti e storie umane e sportive degne di essere raccontate. In questo pezzo proveremo focalizzare lo sguardo sull’elite del momento, compilando per voi la nostra Top 5 P4P attuale del pugilato italiano maschile.

A questo proposito, è opportuno fare un paio di premesse per rispondere in anticipo ad alcune obiezioni facilmente preventivabili. La prima è che con la l’espressione “pugilato italiano” intendiamo abbracciare in questa sede un insieme ampio di atleti, comprendendo anche quelli di origine straniera che, pur non avendo ancora acquisito la cittadinanza italiana, combattono nel nostro Paese e hanno raggiunto i requisiti previsti dalla FPI per disputare il Titolo Italiano. Analogamente includiamo nel novero dei pugili da mettere in lista quelli che, dopo essersi formati in Italia, hanno poi scelto la via estera, battendosi sotto l’egida di promoter e management stranieri.

La seconda, più che una premessa, è un chiarimento per chi ha poca dimestichezza con questo genere di graduatorie e si può riassumere in questo modo: le classifiche P4P non vengono compilate sulla base del solo valore dei pugili. Può quindi capitare tranquillamente che un atleta sia molto più bravo rispetto ad altri che lo precedono nella lista. Entrano in gioco infatti molteplici fattori, dalla profondità del record, alla qualità degli avversari affrontati, all’inerzia attuale del percorso sportivo.

Passiamo dunque a fare i nostri nomi, ma prima di svelarvi la Top 5 di Boxe Punch, procediamo con qualche doverosa menzione d’onore per gli “esclusi di lusso”, ciascuno dei quali potrebbe senz’altro guadagnarsi un posto al vertice nel prossimo futuro.

Guerrieri feriti in cerca di riscatto

Alessio Lorusso, Mauro Forte, Francesco Grandelli, Ivan Zucco e Armando Casamonica hanno dovuto assaporare, loro malgrado, l’amaro sapore della sconfitta, ma lo hanno fatto dopo essersi spinti in alto, verso l’Europa che conta, là dove ogni match è una battaglia e il solo salire sul ring rappresenta un onore. I primi tre si sono già rimessi brillantemente in carreggiata, gli ultimi due lo faranno molto presto. Siamo certi che tutti loro daranno il cuore e l’anima per tornare a competere per titoli di grande prestigio.

Belve da trasferta

Vincere in trasferta è estremamente difficile e chi segue il pugilato italiano e tifa per i nostri pugili lo sa fin troppo bene. Ciò che hanno fatto Francesco De Rosa e Giuseppe Osnato, recandosi rispettivamente nel Regno Unito e in Francia e battendo gli idoli locali rappresenta quindi qualcosa di davvero encomiabile. Meritevoli di essere ricordate sono anche l’ultima vittoria impressionante di Francesco, capace di rialzarsi due volte per poi trionfare per KO tecnico e quella dell’anno scorso di Giuseppe su Francesco Paparo, uno dei prospect più interessanti dell’intero panorama nazionale.

Talenti puri

Il loro record non è ancora abbastanza profondo per entrare in top 5, ma Angelo Morejon e Jonathan Kogasso hanno già messo in mostra un talento talmente abbacinante da renderci estremamente fiduciosi nelle loro capacità di affermarsi molto presto come le punte di diamante della boxe italiana. “El Terrible”, evitato come la peste in Italia, sta scalando le classifiche mondiali a ritmi vertiginosi mentre il “Mamba”, dopo aver fatto faville in ambito italiano, si appresta a irrompere sulla scena internazionale con la ferma intenzione di non fare prigionieri.

Il grande escluso

Il pugile che più ci ha messo in crisi e che lasciamo fuori dalla top 5 con maggior fatica è il validissimo atleta sardo Cristian Zara, protagonista di miglioramenti continui da quando è passato pro e attualmente unico detentore italiano di un Titolo Europeo EBU (quello dei pesi gallo). Cristian ha mancato di un soffio i primi cinque posti della nostra graduatoria soltanto perché la sua vittoria su Vincenzo Picardi, per quanto lodevole, è stata in parte condizionata dall’episodio fortuito dello scontro di teste. In caso di conferma sul tetto d’Europa tuttavia, Zara ha tutte le carte in regola per occupare una delle posizioni di vertice.

La Top 5 P4P del pugilato italiano secondo Boxe Punch

5) Dario Morello

Che vi stia simpatico o antipatico, che il suo stile vi piaccia o non vi piaccia, non potete negare che Dario Morello, in termini di carriera, abbia attualmente il vento in poppa e che si sia reso protagonista di una sequenza di vittorie di tutto rispetto. Spartan ha battuto quattro pesi medi italiani di rilievo uno dietro l’altro per poi avvicinarsi al sogno europeo con una prova caratterialmente notevole contro l’ostico Vukshinaj, superato attraversando una fase molto complicata e tirando fuori gli attributi.

4) Muhamet Qamili

Non ci stancheremo mai di ripeterlo: ciò che il nostro “Eti” ha fatto, arrivando al secondo posto del Boxing Grand Prix, torneo a cui hanno preso parte trentadue tra i più interessanti prospect del mondo, non ha ricevuto sufficiente rilievo mediatico. Il pugile italo-albanese ha messo in mostra tempra e qualità in un contesto difficilissimo che lo ha visto misurarsi con avversari agguerriti dagli stili più disparati, senza mai sfigurare. L’esperienza acquisita potrebbe davvero fargli spiccare il volo nel prossimo futuro.

3) Etinosa Oliha

Il nostro valoroso peso medio ha avuto il coraggio di mettersi in gioco andando via da casa e affidandosi, in Germania, a un management di spessore internazionale che lo sta conducendo, passo dopo passo, verso i vertici delle classifiche mondiali. Chi ha seguito la carriera di Oliha fin dal principio avrà notato i suoi considerevoli miglioramenti tecnici: da picchiatore rozzo, che caricava ogni colpo sprecando fiumi di energie, Etinosa si è progressivamente evoluto in un fighter assai più completo e disciplinato e oggi può guardare con fiducia alle grandi opportunità in avvicinamento.

2) Guido Vianello

Anche Vianello, proprio come Oliha, non ha avuto timore di recarsi lontano dalla sua terra d’origine per inseguire un sogno. Non avrà un record immacolato, ma il nostro Guido non ha cercato scorciatoie ed è salito sul ring con avversari di grande spessore. Molti pensavano che Eje Ajagba e Arslanbek Makhmudov ne avrebbero fatto un sol boccone e invece lui ha messo in crisi il primo, perdendo ai punti in modo controverso, e distrutto il secondo. La sua ultima vittoria, giunta smentendo ancora una volta i bookmaker, lo ha rilanciato verso nuove sfide da brividi che non tarderanno ad arrivare.

1) Michael Magnesi

Magnesi avrebbe potuto cullarsi sugli allori del Titolo IBO che fece suo nel 2020 e raccontare in giro di essere stato “campione del mondo”, senza rischiare sfide più impegnative. Non l’ha fatto, perché è un pugile di valore e un uomo serio e ambizioso, consapevole di avere i mezzi tecnici e caratteriali per tentare il “colpo grosso”.

Non ha esitato nel recarsi nel Regno Unito, dove ha dato vita a un match sul filo del rasoio con Anthony Cacace, pugile che ha poi ottenuto risultati superlativi. Non ha esitato neppure nel mettersi di fronte il giapponese Masanori Rikiishi, un autentico becco a gas, con cui ha perso in modo drammatico dopo aver condotto per nove riprese un match strepitoso.

Michael si è rilanciato quest’anno con un emozionante successo, è l’attuale campione Silver della WBC e si appresta ad affrontare in USA un picchiatore dalle mani di marmo come Mark Magsayo in un’affascinante eliminatoria mondiale. Tenendo conto del suo momento, delle sue prospettive a breve termine e del valore dei pugili con cui si è misurato, Magnesi è ad oggi, a nostro giudizio, il numero uno P4P del pugilato italiano maschile.

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