Questo venerdì la campionessa del mondo WBO dei pesi welter, l’inglese Sandy Ryan, volerà a New York (USA), dove al Madison Square Garden affronterà la sfidante statunitense Mikaela Mayer nel main event della riunione organizzata dalla Top Rank di Bob Arum. Per Ryan si tratterà della terza difesa del titolo conquistato nell’aprile dello scorso anno.
Sandy Ryan: dal fioretto alla sciabola, un’atleta versatile
Quando la campionessa WBO si esibì negli Stati Uniti per la prima (e fino a oggi unica) volta in carriera un anno fa, nella prestigiosa riunificazione mondiale contro Jessica McCaskill, decise di adottare una condotta tattica attendista. Opposta a una pugile rinomata per la sua aggressività e la sua durezza, Ryan boxò magnificamente dalla lunga distanza dando vita a una performance di grande spessore tecnico che però fu mortificata da un ingiusto verdetto di parità. Quell’esperienza tuttavia si è rivelata preziosa per la pugile inglese che ne ha tratto la consapevolezza di poter brillare ai massimi livelli mondiali oltre a comprendere che talvolta sul quadrato occorre lasciare da parte grazia ed eleganza per evitare brutte sorprese sui cartellini. Il successivo derby disputato a Sheffield contro la connazionale Terri Harper ha dunque messo in mostra una Sandy Ryan trasformata da fine schermitrice a macchina da guerra. Una versatilità che potrebbe tornarle molto utile per confermarsi ai vertici.
Mikaela Mayer: due sconfitte e non sentirle
Per quanto il suo record ufficiale veda apparire il numero due nella casella rossa delle sconfitte, Mikaela Mayer si sente tuttora imbattuta e molti esperti e appassionati di pugilato sono d’accordo con lei. Entrambi i passi falsi della pugile americana sono infatti giunti per Split Decision e hanno generato forti polemiche per l’operato delle giurie. La prima volta Mayer fu superata nel Regno Unito dalla potente picchiatrice americana Alycia Baumgardner in un match contraddistinto da svariati round equilibrati: da una parte la continuità d’azione incessante di Mayer, dall’altra le sfuriate sporadiche ma più incisive di Baumgardner. Se in quella circostanza forse un pareggio sarebbe stato il risultato più giusto, la successiva sconfitta di Mayer contro Natasha Jonas, ancora una volta in UK, ha generato sdegno quasi unanime. Dopo un inizio difficoltoso infatti, l’americana ha preso saldamente in mano le redini del match, dominando la seconda metà senza tuttavia veder riconosciuti i suoi meriti. Ora Mayer è più determinata che mai a non lasciare alcun dubbio alle giurie.
Cosa succederà? La previsione di Boxe Punch!
Questo combattimento presenta un aspetto davvero singolare. Benché ad affrontarsi siano una pugile europea e una pugile statunitense, gli stili delle due contendenti sembrano rispecchiare in pieno la scuola pugilistica che teoricamente dovrebbe appartenere all’avversaria.
Mikaela Mayer, con la sua guardia alta, la sua impostazione classica, la sua postura un po’ rigida e il suo uso incessante dei colpi diretti ricorda molto i grandi esponenti della boxe del vecchio continente. Sandy Ryan al contrario, con la sua varietà di soluzioni offensive, col suo estro, col suo notevole lavoro al corpo, presenta caratteristiche che è più comune trovare al di là dell’Oceano.
La durata più breve dei round negli incontri femminili, fissata per regolamento a due minuti, ha tra le sue conseguenze un numero mediamente molto più alto di riprese difficili da giudicare, motivo per cui moltissimi degli scontri al vertice che hanno contraddistinto la boxe in rosa negli ultimi anni si sono chiusi con grande incertezza sull’identità della vincitrice.
Questa difficoltà di valutazione si ripercuoterà molto probabilmente sui primi round del match di venerdì, finché durerà la fase di studio in cui le due atlete terranno nascoste le proprie carte migliori per non dare vantaggi e riferimenti troppo espliciti alla rivale. In virtù del fattore campo è dunque verosimile che la sfidante possa mettere la testa avanti sui cartellini ufficiali.
Quando il combattimento entrerà nel vivo tuttavia, la maggior velocità di esecuzione e la maggior versatilità di Sandy Ryan potrebbero iniziare a fare la differenza. Opposta a un’avversaria molto ripetitiva nelle sue azioni, la pugile inglese dovrebbe riuscire col passare dei minuti a leggerne le intenzioni con frequenza e facilità sempre maggiori, traendone grande vantaggio.
A complicare le cose per Mikaela Mayer ci sarà il fatto che, a differenza di molte occasioni precedenti, stavolta l’americana non potrà sfruttare un cospicuo gap di fisicità e di stazza in suo favore. Simile a lei in termini di dimensioni antropometriche, Sandy Ryan dispone di sufficiente forza per potersi permettere di accettare lo scontro ravvicinato senza pagare dazio.
Togliendo energie all’avversaria grazie al suo consueto lavoro al corpo e costringendola ad avanzare con cautela grazie ai suoi pericolosi counter, la campionessa dovrebbe crescere col passare delle riprese in termini di rendimento, aggiudicandosi una vittoria limpida e meritata. Prevedo quindi un successo ai punti per decisione unanime di Sandy Ryan.