Devin Haney nominato “campione in recesso”. Come previsto dalle regole della WBC, in caso di infortunio o impossibilità per giusta causa di difendere il proprio titolo, il pugile iridato può chiedere di essere momentaneamente sostituito. Ed è proprio quello che è accaduto con “The Dream”.
La notizia dei giorni scorsi della sospensione dall’attività agonistica per un anno di Ryan Garcia a causa della squalifica per doping e il conseguente cambio di verdetto dell’ultimo match in “no contest”, che ha in parte ripagato Haney dell’ingiustizia subita, non sono bastati a “rimetterlo in sesto”. Il campione americano si è detto infatti non pronto in questo momento ad accollarsi quelle che erano state le ultime disposizioni della federazione: fra tutte l’obbligo di assolvere entro breve tempo la difesa del titolo, contro lo sfidante ufficiale, Sandor Martin.
“Devin non è fisicamente, mentalmente ed emotivamente pronto”, queste le motivazioni che hanno spinto il team del campione a chiedere una deroga e Mauricio Sulaiman ad accettare.
“Supporto assolutamente Devin Haney e concordo con le sue ragioni. Ha bisogno di un periodo di pausa. Quello che gli è successo a New York è una delle più grandi ingiustizie che abbia mai visto nella boxe!”, ha commentato il presidente.
Intanto al suo posto subentra Alberto Puello che ha conquistato il titolo WBC ad interim delle 140 libbre lo scorso 15 giugno sul ring di Las Vegas contro Gary Russell, e che dunque viene elevato a campione a tutti gli effetti. Sarà lui quindi ad affrontare l’elusivo peso superleggero spagnolo Sandor Martin.