Questo sabato al Wembley Stadium, nel Regno Unito, andrà in scena l’attesissimo derby tra i pesi massimi inglesi Daniel “Dynamite” Dubois (21-2-0, 20 KO) e Anthony “AJ” Joshua (28-3-0, 25 KO). Il match sarà valido per il titolo mondiale IBF, conferito recentemente a tavolino a Dubois dall’International Boxing Federation. Si tratterà del main event di una riunione di grande fascino organizzata congiuntamente dai promoter Eddie Hearn e Frank Warren con il contributo dei fondi stanziati su disposizione del plenipotenziario funzionario governativo dell’Arabia Saudita Turki Alalshikh.
Daniel Dubois: inferno e ritorno
Chi l’ha detto che non ci si può risollevare da una sconfitta? La storia della boxe è piena di immensi campioni che hanno saputo rialzare la testa dopo uno o più passi falsi arrivando in cima al mondo dopo che molti li avevano già catalogati come perdenti. Daniel Dubois è il perfetto esempio di un pugile che dopo aver assaggiato due volte l’amaro sapore della sconfitta è riuscito a far salire in modo esponenziale le sue quotazioni lavorando duramente in palestra e tornando in sella grazie a vittorie straripanti e meritate. Se il primo passo della sua risalita al vertice è stato probabilmente agevolato dal pessimo stato di forma del suo avversario Jarrell Miller, salito sul ring all’incredibile peso di 151 kg, il suo ultimo trionfo ha lasciato molti osservatori a bocca aperta. Dubois ha infatti tolto l’imbattibilità al possente croato Filip Hrgovic in una guerra senza quartiere, imponendosi per KO tecnico all’ottavo round dopo avergli ridotto la faccia a una maschera di sangue. Ora l’ostacolo da superare per il 27enne di Greenwich è ancora più arduo, ma il ragazzo ha il vento in poppa e si sente più determinato che mai a scioccare il mondo ancora una volta.
Anthony Joshua: sulle orme di Lennox e Wladimir
Diversi pesi massimi di grande mole hanno modificato il proprio modo di combattere nel corso del tempo abbandonando la condotta garibaldina degli incoscienti anni giovanili in favore di una boxe più pragmatica, funzionale a sfruttare il proprio fisico senza concedere troppe chance agli avversari. I due grandi campioni che più hanno beneficiato di questo genere di trasformazione sono stati senz’altro Lennox Lewis e Wladimir Klitschko e in entrambi i casi l’ispiratore principale del cambiamento tattico è stato il compiante grande allenatore Emanuel Steward. Anthony Joshua, seppur con caratteristiche diverse, ha seguito una traiettoria simile a quella dei suoi illustri predecessori. Se nel corso dei suoi primi anni da professionista era solito ingaggiare battaglia cercando di distruggere qualunque avversario con le maniere forti, oggi il pugile britannico ha ampliato notevolmente il suo repertorio acquisendo la capacità di gestire i combattimenti dalla lunga distanza, perfezionando la sua difesa e imparando ad abbassare i ritmi quando è necessario. L’eccellente intesa trovata con l’allenatore Ben Davison è stata poi la ciliegina sulla torta.
Cosa succederà? La previsione di Boxe Punch
Quando due pugili dotati di grande potenza si affrontano, soprattutto nei pesi massimi, non di rado capita che il combattimento inizi su ritmi bassi, poiché nessuno dei due vuole dare all’altro la possibilità di azionare per primo le sue armi letali.
Ciò però non è accaduto l’ultima volta che Dubois e Joshua sono saliti sul quadrato. DDD ha infatti scelto di battagliare a centro ring fin dal primo suono del gong contro il gigante croato Filip Hrgovic, a costo di incassare numerosi destri terribili prima di prendere il sopravvento; AJ invece ha impiegato appena due round a infliggere un KO sensazionale all’ex atleta di MMA Francis Ngannou, che poco più di quattro mesi prima aveva fatto sudare sette camicie a Tyson Fury.
La sensazione di chi vi scrive tuttavia è che questa volta i due colossi britannici adotteranno un approccio più prudente e circospetto rispetto a quello delle rispettive ultime uscite. In primo luogo c’è da considerare che la posta in palio sarà significativamente più alta trattandosi di un mondiale. Inoltre è assai probabile che ciascuno dei due pugili riconosca al suo avversario di questo sabato una pericolosità e un valore ben superiori a quelli dei loro recenti rivali.
Mi aspetto dunque che Dubois si renda protagonista di un avvio disciplinato e accorto, sulla falsariga di quanto fatto contro Jarrell Miller, o anche nella sua sfortunata trasferta in Polonia contro Oleksandr Usyk. Se tale ipotesi dovesse rivelarsi corretta, è verosimile che sia Joshua ad aggiudicarsi i primi round, avendo un miglior jab, un maggior tempismo ed essendo leggermente più veloce di braccia, qualità che dovrebbero avvantaggiarlo in un match tattico sulla lunga distanza.
Naturalmente non avrebbe senso da parte di Dubois accettare che il combattimento resti una “partita a scacchi” per troppi round. Se lo facesse, rischierebbe di fare la stessa fine fatta contro Joe Joyce, che a suon di jab e diretti gli danneggiò il volto fino a costringerlo alla resa. Inevitabilmente il campione in carica presto o tardi dovrà provare a scatenare la bagarre e a quel punto le cose si faranno davvero interessanti.
Dubois possiede senz’altro potenza sufficiente per scuotere Joshua, ma i suoi colpi, a differenza di quelli di pesi massimi esplosivi come Deontay Wilder o Zhilei Zhang, hanno più spesso l’effetto di sgretolare poco a poco gli avversari piuttosto che quello di fulminarli in una frazione di secondo. Non essendo rapidissimo nell’esecuzione infatti, Dubois, quantomeno ad alti livelli, si dimostra particolarmente letale solo quando riesce ad andare a segno con frequenza. Non a caso tanto Jarrell Miller quanto Filip Hrgovic sono stati progressivamente demoliti anziché crollare a causa di un singolo fendente.
Tale caratteristica dovrebbe consentire a Joshua di limitare i danni. Anche nel caso in cui dovesse sentire alcuni dei colpi del connazionale, AJ potrà fare affidamento sulle capacità difensive e ostruzionistiche su cui ha lavorato a partire dalla clamorosa sconfitta contro Andy Ruiz Jr per placare il furore agonistico del rivale ed evitare il disastro. Non è da escludere che il match possa andare incontro a fasi confusionarie e poco spettacolari nel caso in cui Dubois inizi a caricare a testa bassa e Joshua ricorra frequentemente al corpo a corpo per togliergli spazio ed energie.
Più round trascorrerà all’attacco alla ricerca del colpo risolutore, più aumenteranno per Dubois le probabilità di commettere un errore fatale. Col sopraggiungere della stanchezza infatti e con la prospettiva di una sconfitta ai punti davanti agli occhi, DDD potrebbe perdere lucidità e lasciare varchi sempre più invitanti allo sfidante. In tali circostanze è ben noto che Joshua non si lascia pregare, avendo oltretutto diversi colpi nel suo arsenale adatti a concludere un match in maniera grandiosa.
Penso quindi che dopo aver accumulato punti in avvio e aver rintuzzato l’aggressività del rivale con esperienza e astuzia nella fase centrale del match, AJ troverà il colpo vincente nell’ultimo terzo del combattimento. Prevedo una vittoria per KO di Anthony Joshua tra il nono e il dodicesimo round.