Mancano pochi giorni al ritorno sul ring della superstar messicana Saul “Canelo” Alvarez (61-2-2, 39 KO) che questo sabato affronterà lo sfidante portoricano Edgar “The Chosen One” Berlanga (22-0-0, 17 KO) alla T-Mobile Arena di Las Vegas nel main event della riunione organizzata dalla TGB Promotions di Tom Brown. Il match sarà valido per i titoli mondiali WBC, WBA e WBO dei supermedi e sarà trasmesso in PPV su DAZN al costo di 19,99 Euro, con collegamento a partire dalle ore 02:00.
Saul Alvarez: in leggero declino, ma ancora capace di dettare legge
A partire dalla sua cocente sconfitta contro il fortissimo mediomassimo russo Dmitry Bivol, datata maggio 2022, Canelo parrebbe aver perso qualcosa rispetto al suo prime. Pur mantenendo intatte qualità di assoluto livello mondiale infatti, il messicano nelle ultime uscite ha dato l’impressione di essere leggermente calato in termini di reattività, esplosività e continuità d’azione. Certamente se n’è accorto lui stesso e non è casuale difatti che anche la gestione della sua carriera sia diventata più prudente, come vi abbiamo raccontato nel nostro recente approfondimento sulle quattro fasi della carriera di Canelo (leggi qui). Anche senza possedere la brillantezza del secondo match contro Gennady Golovkin, che probabilmente segnò il picco assoluto di rendimento del percorso sportivo di Alvarez, il messicano ha sviluppato col tempo un bagaglio tattico, tecnico ed esperienziale tale da potersi mantenere al top per molti anni ancora, sul modello di quanto fatto qualche anno addietro dall’americano Bernard Hopkins, altro genio della gestione tattica e della difesa, capace di minimizzare l’impatto del tempo che passa.
Edgar Berlanga: c’è altro oltre alla sublime potenza?
Mentre il pugile portoricano inanellava un KO al primo round dopo l’altro nella prima parte della sua carriera (arrivando a totalizzarne 16 di fila), mi venne spontaneo pensare: “Speriamo non si riveli un nuovo Tyrone Brunson!” La striscia di vittorie lampo di Berlanga mi aveva infatti fatto tornare in mente il pugile americano che dall’aprile del 2005 in poi collezionò ben 19 successi consecutivi ottenuti nel round di apertura, salvo poi andare incontro a una carriera mediocre. Berlanga per la verità ha già dimostrato di essere ben superiore Brunson, ma quando il valore dei suoi avversari si è alzato, ha evidenziato diverse lacune che destano una certa preoccupazione nei suoi tifosi in vista del super-match di questa settimana. Pur confermando di essere potente ed esplosivo con entrambe le mani infatti, “Il Prescelto” si è rivelato carente nell’uso del jab, nel gioco di gambe e persino nella mascella, che in virtù del suo stile di combattimento decisamente garibaldino dovrebbe essere uno dei suoi asset più importanti. Sono tanti dunque i reparti in cui Berlanga dovrà mostrare miglioramenti enormi per poter essere competitivo contro un rivale che non può essere sconfitto puntando esclusivamente sul colpo della domenica.
Cosa succederà? La previsione di Boxe Punch!
Inutile girarci intorno: le caratteristiche dei due pugili coinvolti e il valore che hanno dimostrato sin qui nel corso delle rispettive carriere, lasciano pensare che quello di sabato si rivelerà un clamoroso mismatch. Edgar Berlanga, che negli ultimi anni ha faticato a imporsi in maniera limpida contro avversari di terza fascia come Marcelo Coceres e Steve Rolls, si troverà improvvisamente catapultato su un palcoscenico mai visto prima, se non in televisione, e dovrà incrociare i guantoni con uno dei migliori pugili dell’ultimo decennio.
Quel che è peggio, è che alla differenza di valori in campo si sommerà un confronto stilistico nettamente favorevole ad Alvarez. Il messicano infatti si è sempre trovato a suo agio nel combattere contro picchiatori statici e aggressivi, contro i quali può sfruttare al meglio le sue doti eccezionali di colpitore d’incontro.
Tenendo conto del fatto che Canelo ultimamente tende a gestire con una certa oculatezza le sue energie e ipotizzando che Berlanga non sia così sconsiderato da lanciarsi subito in un forcing offensivo suicida, è probabile che i primi round del combattimento si svolgeranno su ritmi piuttosto bassi.
Il campione, nettamente superiore dal punto di vista tecnico, sfrutterà probabilmente il suo jab, un colpo che ha notevolmente perfezionato nel corso degli anni, per tenere il rivale in tensione e lo doppierà occasionalmente con colpi forti e improvvisi, utili a mettere subito in chiaro chi dirige le danze.
Lo sfidante, che a giudizio di chi vi scrive se ne starà ben abbottonato e con la guardia alta nel corso dei primi round, dovrà quindi fare una scelta che col passare dei minuti si farà sempre più impellente: restarsene passivo e coperto e farsi bombardare sopra e sotto nella speranza di prolungare il più possibile il suo mondiale oppure tentare il colpo grosso assecondando la sua natura di picchiatore e cercando di azionare le sue combinazioni migliori.
Solitamente un pugile giovane e imbattuto ha grande fiducia nei propri mezzi, talvolta persino troppa, ed è dunque sensazione di chi vi scrive che ben presto Berlanga, ferito nell’orgoglio da una fase iniziale che assai difficilmente potrà essergli favorevole, proverà a far saltare il banco caricando i suoi colpi e abbandonando ogni prudenza.
Se ciò dovesse accadere, il combattimento si avvierà con ogni probabilità verso il suo epilogo. L’estrema precisione e l’ottimo tempismo di Canelo, insieme alla mascella non esattamente granitica dello sfidante, potrebbero dar vita, in caso di scambi serrati a centro ring, a un KO violento e spettacolare in favore del pugile di Guadalajara.
Un guerriero dotato di mani estremamente pesanti come Berlanga non può mai essere dato completamente per spacciato, ma l’esperienza, le abilità difensive e la superlativa resistenza ai colpi del campione rendono un’eventuale sorpresa davvero difficile da immaginare. Prevedo quindi una vittoria prima del limite di Saul Alvarez tra il quarto e il sesto round.