Gabriele Casella vs Morike Oulare: il grande azzardo del “Magnifico”

Un talento nascosto, pronto a lasciare il mondo sotto shock, o un megalomane destinato a sbattere la testa contro la dura realtà? Gabriele Casella, detto “Il Magnifico”, visto nel ruolo di pugile professionista è un oggetto misterioso e in quanto tale suscita grande curiosità. Il suo match d’esordio nella boxe a torso nudo contro l’ostico Morike Oulare, che si terrà domani sera nella riunione organizzata congiuntamente dalla TAF e dalla De Carolis Promotions al PalaTiziano di Roma, ci aiuterà a capire qualcosa in più su questo ambiziosissimo atleta romano.

Una pagina di Wikipedia depurata dagli eccessi

Se cercherete notizie in rete su Gabriele Casella, vi imbatterete verosimilmente nella sua pagina di Wikipedia che, nella sua versione attuale, riporta in maniera piuttosto asciutta i risultati raggiunti dall’atleta romano nei vari sport di combattimento in cui si è cimentato (Muay thai, kickboxing e pugilato dilettantistico).

Se però aveste visitato la stessa pagina qualche tempo fa, l’avreste trovata infarcita di affermazioni e definizioni a dir poco roboanti, evidentemente rimosse in seguito da qualche utente poco amante delle iperboli magniloquenti. Vi si leggevano infatti frasi come questa: “Vanta un eccelso uso delle braccia e un imprevedibile, dinamico e stupefacente uso delle gambe, in uno stile di combattimento estremamente originale e unico.”

Casella nel pugilato: il trionfo nazionale, l’intervista surreale e la lezione subita

Il fatto che un atleta raggiunga risultati di prestigio in altri sport di combattimento non implica necessariamente che sia adatto a primeggiare anche nella boxe. Gabriele Casella tuttavia si è messo in gioco anche nella Nobile Arte mettendo in luce le sue qualità nella vittoria dei campionati assoluti del 2019.

Tuttavia, più che la finale vinta contro Davide Brito in un match piuttosto scialbo e dal verdetto francamente un po’ dubbio, a destare scalpore quel giorno fu l’intervista rilasciata da Casella al microfono di un attonito Tommaso Gregorio Cavallaro dopo aver ricevuto la medaglia d’oro. Nel suo lunghissimo monologo, Gabriele disse tra le altre cose: “Combatto contro il nichilismo, la perdita dei valori. Stiamo sempre più svilendo le parole. Stiamo sempre più giocando con l’effimero, con le cose inutili, con gli oggetti. Lì sopra [indicando il ring NDR] è impossibile: è un confronto tra uomini, nero, bianco, cinese, ciccione, magro…” E poi ancora: “Sono un poeta, sono un artista, sono un amante della vita del ring”.

L’anno dopo, con la maglia della Nazionale, Casella si è trovato di fronte un pugile di alto livello internazionale, ovvero lo spagnolo Enmanuel Reyes Pla, che quattro anni dopo avrebbe vinto il bronzo olimpico a Parigi 2024. Nella circostanza, “Il Magnifico” subì una vera e propria lezione di boxe, venendo mandato regolarmente a vuoto e perdendo chiaramente tutte e tre le riprese, tanto che il suo gesto di esultanza al suono dell’ultima campana ci lascia profondamente perplessi.

Il grande azzardo dell’esordio contro Oulare

Come si sarà certamente evinto dalla prima parte di questo articolo, Gabriele Casella ha una fiducia sconfinata nelle proprie doti. Tale autostima lo ha spinto a un approccio davvero audace al pugilato professionistico, senza match comodi di ambientamento, subito contro un avversario scomodo e pericoloso come Morike Oulare.

Il pugile nato in Guinea ha già disputato otto incontri nei pro e ha evidenziato in maniera abbastanza chiara i suoi pregi e i suoi difetti. Si tratta di un attaccante puro, che ha nella forza fisica, nel ritmo indiavolato e nel pressing asfissiante le sue armi più acuminate. Di contro, la tendenza a caricare al massimo tutti i colpi riduce la sua precisione e la sua efficacia, facendogli vanificare parte delle energie profuse. Inoltre, il suo approccio garibaldino lo conduce a lasciare varchi invitanti per i suoi avversari.

Se contro Roberto Lizzi nel 2024 Oulare ha messo in luce soprattutto i suoi punti di forza, soffocando il valido rivale e battendolo ai punti con pieno merito, l’anno successivo, in occasione della chance di battersi per il Titolo Italiano contro Jonathan Kogasso, sono emerse invece le sue lacune. Morike si è infatti scoperto imprudentemente nel tentativo di andare all’assalto ed è stato punito subendo un pesantissimo KO nel secondo round.

Il Magnifico al bivio tra il sogno di sfidare Kogasso e il rischio di una debacle

Le sei riprese che Gabriele Casella disputerà al PalaTiziano costituiranno un bivio cruciale per il prosieguo della sua carriera. Un’eventuale sconfitta vorrebbe dire infatti ridimensionare notevolmente i propri obiettivi, il che, a 31 anni, potrebbe anche portarlo a mettere da parte i sogni di gloria.

In caso di vittoria invece, siamo certi che “Il Magnifico” si lancerebbe verso un nuovo incredibile azzardo. Non a caso, ancor prima di salire sul ring, Casella ha già espresso il desiderio di affrontare Kogasso, incurante del fatto che il pugile da lui citato abbia già totalizzato 18 vittorie nei pro e sia ormai lanciato verso prestigiosi palcoscenici internazionali.

Cosa succederà dunque domani sul quadrato? Difficile dirlo visto l’elevato numero di incognite che circondano la figura di Casella. Come reagirà di fronte alla grande pressione esercitata dal suo avversario? Come incasserà i suoi colpi? Quanto efficace sarà la sua potenza nell’intimidirlo e nel tenerlo a bada? In assenza di precedenti su cui basarci, non possiamo rispondere con certezza a tali domande.

Non resta dunque che far parlare il ring per scoprire se Gabriele Casella si rivelerà davvero magnifico come il suo soprannome suggerisce o se il suo obiettivo di lasciare il segno nel pugilato che conta rimarrà soltanto una chimera.

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