Resoconto da bordo ring – Valeggio sul Mincio (VR)
Accanto al main event costituito dal Titolo WBC del Mediterraneo dei pesi massimi tra Morejon e Spilmont che vi abbiamo raccontato con dovizia di particolari (clicca qui per leggere il resoconto), l’evento “Gloves of Glory 2” organizzato a Valeggio sul Mincio (VR) dall’Italian Ringside Promotions di Riccardo Bizzo, ha proposto al pubblico un ricco sottoclou. Per quanto concerne la main card, vanno segnalate le vittorie di Biancamaria Tessari, Mohammed Graich, Gianni Doria e Dmytro Tonyshev. Di seguito trovate la nostra descrizione dei quattro combattimenti, tutti programmati sulla distanza delle sei riprese.
Biancamaria Tessari batte Paola Cappucci ai punti
Gran gioco di gambe quello della 24enne Tessari, che per sei riprese non si è fermata sul posto nemmeno per un secondo, girando vorticosamente attorno alla rivale e punzecchiandola con il suo jab sinistro, veloce e preciso. Cappucci ha tenuto caparbiamente il centro del ring e ha cercato di aggredire l’avversaria puntando soprattutto sul destro caricato, ma le sue azioni si sono rivelate troppo farraginose per produrre risultati concreti.
Round dopo round Tessari ha incrementato il suo vantaggio, approfittando nel finale della stanchezza della sua avversaria per gestire senza troppi patemi gli ultimi minuti e portare a casa una vittoria più che meritata. Piccola nota di colore: le due contendenti sono le due compagne di vita di due volti noti del nostro pugilato, ovvero Dmytro Tonyshev e Fabio Turchi, che difatti incitavano a gran voce rispettivamente Biancamaria e Paola nel corso del loro combattimento.
Mohammed Graich batte Fernando Mosquera ai punti
Il colombiano Mosquera è uno di quei collaudatori che si guadagnano pienamente la borsa. Non a caso è stato messo KO soltanto una volta in 36 combattimenti disputati da professionista. Il sudamericano, nonostante il visibile deficit di statura e allungo, ha battagliato all’arma bianca per tutte e sei le riprese, evidenziando una notevolissima solidità.
Graich si è fatto senza dubbio preferire in virtù della maggior completezza del suo repertorio offensivo, ma la sensazione di chi vi scrive è che avrebbe potuto vincere l’incontro prendendosi meno rischi e incassando meno colpi se avesse cercato di mantenere più spesso la lunga distanza e se avesse boxato in scioltezza invece di caricare tutti i colpi. Certamente il bravissimo maestro Meo Gordini lo catechizzerà a dovere in vista dei prossimi impegni. Nessun dubbio comunque sulla netta vittoria ai punti di Graich.
Kouadio Gianni Ted Doria Yao batte Francesco Mignone ai punti
I due giovani pesi welter hanno dato vita al combattimento più emozionante ed equilibrato della serata, dandosi battaglia per sei round infuocati senza un attimo di tregua. Inizialmente l’incontro pareva dover prendere una strada favorevole a Doria, che nel finale del primo round ha scosso pesantemente il rivale portandolo sull’orlo del knock down. Mignone si è tuttavia rifatto prontamente nella ripresa successiva, con un violento gancio alla tempia che ha destabilizzato per alcuni secondi l’atleta di casa.
Nelle riprese seguenti i ritmi sono rimasti altissimi, con Doria che si faceva preferire in termini di workrate e Mignone che dosava più scrupolosamente i suoi attacchi cercando con ferocia e determinazione il singolo colpo risolutore. Diversi round sono stati di attribuzione dubbia, poiché talvolta Doria prendeva vantaggio salvo poi subire la rimonta del suo valente avversario. Alla fine probabilmente la maggior concretezza del lavoro di Mignone avrebbe meritato quantomeno un pari sui cartellini, ma la terna giudicante ha deciso diversamente.
Dmytro Tonyshev batte Demir Gulamic per KO al terzo round
Sfida assolutamente impari nel quarto impegno della carriera professionistica di Tonyshev che non ha avuto alcuna difficoltà nel superare il modesto bosniaco Gulamic, presentatosi sul quadrato in condizioni atletiche quantomeno opinabili. L’atleta nato in Ucraina ha preso subito saldamente il comando delle operazioni martellando il rivale a suo piacimento nel corso del primi due round.
Dalla terza ripresa le resistenze di Gulamic hanno iniziato a cedere e uno dopo l’altro sono partiti i conteggi arbitrali. Il bosniaco, sfinito ed ansimante, si inginocchiava o si sedeva sull’ultima corda ogni volta che veniva toccato duro, tanto che la perseveranza con cui l’arbitro faceva riprendere il combattimento senza dichiarare il KO tecnico è parsa quasi un atto di crudeltà. Dopo cinque conteggi spalmati nell’arco di due riprese tuttavia, il direttore di gara ne ha avuto abbastanza e ha sancito finalmente lo stop definitivo nel quarto round.