Per cinque riprese Murat Gassiev era riuscito a far sembrare il 44enne Kubrat Pulev il pugile più fresco e integro tra i due, tanto abulica, svogliata e inconsistente era stata la sua performance. Poi, come un lampo nella notte, il gancio sinistro del pugile russo si è abbattuto sulla mascella del suo rivale bulgaro determinando un clamoroso KO. Nel main event della riunione di Dubai denominata “IBA Pro 13”, Gassiev ha quindi conquistato il Titolo WBA dei pesi massimi. Non ci azzardiamo però a chiamarlo “Mondiale”, in virtù dell’esistenza di un “Super Champion”, ovvero l’ucraino Oleksandr Usyk.
Il primo round più che una sessione di pugilato professionistico è sembrato lo spot di un corso di ballo per anziani. Gassiev non ha praticamente portato colpi, mentre Pulev si limitava a jab sinistri sporadici e poco convinti.
Le cose non sono migliorate troppo nella seconda ripresa, nuovamente vinta col minimo sforzo dal pugile bulgaro, a cui è bastato muovere di tanto in tanto la mano sinistra per farsi preferire rispetto a un avversario talmente statico e bloccato da sembrare mummificato.
Nel corso del terzo e del quarto round si sono visti finalmente dei segnali di risveglio da parte di Gassiev, il cui ritmo è rimasto però troppo basso per impensierire seriamente il suo avversario. Il picchiatore russo ha affondato qualche buon montante al corpo, ma le sue azioni erano sempre troppo isolate per determinare un cambio d’inerzia nel combattimento.
Il quinto round è stato di gran lunga il migliore per Kubrat Pulev che ha incrementato il suo vantaggio alzando l’intensità delle sue azioni e caricando oltre al jab un gran numero di diretti destri. Gassiev li ha incassati con apparente disinvoltura, ma non è riuscito a trovare il tempo e la coordinazione per replicare in modo adeguato.
Dopo aver perso le prime cinque riprese senza concludere quasi nulla di buono, “Iron” ha sfoderato la sua arma vincente: quel gancio sinistro diabolico che tante volte nel corso dei suoi giorni di gloria nei pesi cruiser gli aveva permesso di risolvere i match in una frazione di secondo.
Anche stavolta, è andata proprio così. In apertura di sesto round, Gassiev ha esploso un gancio sinistro terribile che ha scaraventato Pulev al suolo in chiaro stato confusionale. Il bulgaro, forse per una bizzarra reazione nervosa, ha iniziato a ridere mentre cercava senza successo di rialzarsi, ma è stato giustamente fermato dall’arbitro Rafael Ramos.
Sono quindi esplosi i festeggiamenti da parte del team del vincitore, che con questa vittoria può legittimamente sperare di ottenere chance importanti ai vertici della categoria. Ci sono fondati motivi per sospettare che il pugile russo verrà messo nel mirino dal prospect britannico Moses Itauma, qualora quest’ultimo dovesse riuscire a battere l’americano Jermaine Franklin Jr il 24 gennaio.
Per quanto Gassiev abbia dimostrato di aver conservato la sua celebre potenza e di poter essere letale in ogni istante di un combattimento, al russo serviranno una continuità d’azione, una reattività e una brillantezza assai superiori rispetto a quelle mostrate ieri per poter mettere in crisi i migliori pesi massimi al mondo. Essi infatti assai difficilmente lo omaggerebbero con una disattenzione tanto grave quanto quella commessa da Kubrat Pulev.
