Teofimo Lopez non trova avversari. Il carismatico picchiatore americano, attuale campione del mondo WBO dei pesi superleggeri, non è coinvolto in un grande match dal giugno del 2023, quando riuscì a sovvertire i pronostici della maggior parte degli esperti infliggendo allo scozzese Josh Taylor la prima sconfitta in carriera.
Da allora Lopez è stato protagonista di due difese titolate poco impressionanti: una sofferta e controversa vittoria ai punti sull’elusivo Jamaine Ortiz e una vittoria, ancora una volta ai punti, sul coriaceo canadese Steve Claggett. Due performance che hanno destato qualche perplessità tra gli addetti ai lavori e che hanno fatto sorgere dubbi sulla reale supremazia di Lopez tra i campioni delle 140 libbre.
Per mettere a tacere gli scettici dunque, Lopez sembra intenzionato a battersi contro un volto noto in modo da rilanciare le sue quotazioni. Le offerte fatte dal suo team non stanno tuttavia suscitando l’interesse degli atleti a cui vengono recapitate, almeno a sentire lo stesso Teofimo che se n’è lamentato sui social con le seguenti parole:
“Abbiamo inviato offerte ragionevoli per combattere sia al team Haney che al team Kambosos. Entrambi hanno rifiutato!“
A un utente che gli chiedeva a quanto ammontassero le “offerte ragionevoli”, Lopez ha poi risposto che la proposta prevedeva una cifra garantita di 2,4 milioni di dollari e una suddivisione di 55/45 degli introiti derivanti dalla vendita delle Pay-Per-View.
Uno scontro tra Lopez e Haney sarebbe una sfida inedita tra due pugili contraddistinti da stili molto diversi che potrebbe senz’altro suscitare l’interesse del pubblico. Tra Lopez e Kambosos invece si tratterebbe di un rematch dell’incredibile combattimento andato in scena nel 2021 al Madison Square Garden, dove Kambosos riuscì a spuntarla di un soffio ai punti dopo una battaglia cruenta ed emozionante.
Evidentemente i due pugili in questo momento perseguono obiettivi diversi. Vedremo cosa deciderà dunque di fare Teofimo Lopez per restare sulla cresta dell’onda e dare forza alla sua convinzione di essere il miglior superleggero del pianeta.