Se ne parlava da tempo come di un match già concordato tra le parti, ora è arrivata anche l’ufficialità: il “Mostro” giapponese Naoya Inoue difenderà le sue quattro cinture mondiali dei pesi supergallo contro lo sfidante uzbeko Murodjon Akhmadaliev il prossimo 14 settembre alla IG Arena di Nagoya, in Giappone.
Akhmadaliev chiede a gran voce questo match da anni, tanto che il suo promoter Eddie Hearn si è spinto più volte ad accusare apertamente Inoue di voler evitare a tutti i costi il pugile uzbeko, prefrendogli sfidanti più abbordabili e meno pericolosi. Ora però il 30enne asiatico è stato accontentato e dovrà dimostrare sul ring ciò che ha promesso con le parole.
Inoue otterrà sicuramente il favore del pronostico da parte degli esperti del settore e dei bookmaker: il pugile giapponese ha messo KO 27 dei 30 pugili che hanno osato sfidarlo da professionista, è imbattuto e occupa ormai stabilmente una delle prime tre posizioni delle classifiche P4P compilate dai giornalisti specializzati insieme a Oleksandr Usyk e Terence Crawford.
Akhmadaliev è un pugile dotato di buona potenza e notevole forza fisica, con un repertorio tecnico solido benché un po’ basico. Non altrettanto lodevoli sono la sua agilità e la sua continuità d’azione: l’uzbeko è un po’ rigido sul tronco e si accende a sprazzi, difetti che in alcune circostanze gli hanno complicato la vita.
Vale la pena notare che il pugile filippino Marlon Tapales, che ha battuto Akhmadaliev ai punti nel 2023, è stato poi completamente annichilito da Inoue, finendo KO in dieci riprese. Un precedente che non lascia ben sperare i tifosi dello sfidante uzbeko, ma come è noto nella boxe la proprietà transitiva non sempre viene rispettata.