Fight of the week: Jaron Ennis vs Eimanstas Stanionis

DiMario Salomone

Apr 9, 2025 #Ennis, #IBF, #WBA

È tempo di riunificazione, amici del pugilato! Questo sabato, presso la Boardwalk Hall di Atlantic City, due campioni del mondo dei pesi welter incroceranno i guantoni per stabilire le gerarchie al limite delle 147 libbre. Si tratta dell’americano Jaron Ennis, detentore della cintura IBF, e del lituano Eimantas Stanionis, campione WBA, che si affronteranno nel main event della riunione targata Matchroom Boxing.

Jaron Ennis: condannato a dominare

Quando un pugile vince la stragrande maggioranza dei suoi combattimenti con disarmante facilità, mettendo fuori combattimento avversari esperti e rodati come se fossero dilettanti alle prime armi, le aspettative sul suo conto crescono in maniera vertiginosa. Naturalmente c’è anche un rovescio della medaglia: il pugile in questione viene “condannato” a dominare sempre e comunque e persino una vittoria limpida e inequivocabile diventa per lui motivo di critica se non vince tutti i round o se appare meno brillante del solito. È quello che sta succedendo a Ennis, finito nel mirino della critica dopo la sua ultima performance contro il solidissimo ucraino Karen Chukhadzhian, capace di costringerlo a un match più difficile del previsto. Ennis vinse per decisione unanime, ma le difficoltà incontrate nella seconda metà dell’incontro spinsero molti osservatori a interrogarsi sulla sua grandezza (clicca qui per leggere le nostro opinioni a riguardo). C’è da scommettere quindi che anche questo sabato tanti passeranno al vaglio la performance di “Boots” con la lente d’ingrandimento alla ricerca della benché minima imperfezione.

Eimantas Stanionis: una versione lituana di Miguel Cotto?

Ci sono alcuni punti di contatto tra il campione del mondo WBA e il suo illustre predecessore portoricano. Proprio come Cotto, anche Stanionis ama infliggere danni con la sua mano sinistra pur essendo impostato in guardia tradizionale. Simili sono anche l’impostazione generale, l’abitudine a lavorare al corpo con continuità ed efficacia e la duttilità tattica. Probabilmente, rispetto a “Junito”, Stanionis ha qualcosa in meno in termini di potenza: pur essendo dotato in buona esplosività naturale infatti, il lituano tende a perdere smalto col passare dei round e diventa meno pericoloso e meno pungente nella seconda metà dei suoi combattimenti. D’altro canto, la sua solidità appare superiore a quella di Cotto, che più volte in carriera ha trasmesso l’idea di una certa vulnerabilità nei confronti dei picchiatori più letali, per quanto tale asserzione sia forse un po’ prematura. Stanionis non ha infatti ancora trovato sulla sua strada un numero sufficientemente alto di avversari temibili perché la sua capacità di assorbire i colpi possa essere valutata con sicurezza, ma la tranquillità con cui ha gestito gli assalti dell’arrembante pugile russo Radzhab Butaev lascia pensare che il 30enne di Kaunas non sia affatto facile da scalfire.

Ennis vs Stanionis: cosa succederà? La previsione di Boxe Punch!

La storia del pugilato ci insegna che la proprietà transitiva non trova applicazione in questo sport e che il rendimento di due pugili contro lo stesso avversario può fornirci risposte soltanto parziali su ciò che potrebbe accadere qualora dovessero affrontarsi tra loro. Nondimeno, la maniera assai diversa con cui Ennis e Stanionis si sono imposti sul portoricano Thomas Dulorme appare difficile da ignorare.

Stanionis faticò a prendere il controllo del match in avvio e divenne pienamente padrone del ring soltanto dopo il giro di boa, vincendo in maniera chiara ma senza mai andare realmente vicino a un successo per KO. Ennis annichilì invece l’avversario in meno di due minuti, siglando due atterramenti e costringendo l’arbitro a decretare lo stop anticipato.

Appare dunque piuttosto lampante il vantaggio di potenza, esplosività e killer instinct da parte del pugile americano che, una volta terminata l’eventuale fase di studio, dovrebbe iniziare a farsi preferire negli scambi a centro ring grazie alla sua velocità di braccia e alla maggior efficacia dei suoi fendenti.

Abbiamo visto l’ucraino Chukhadzhian resistere stoicamente alle bordate di Ennis per ventiquattro round e non possiamo di certo escludere che Stanionis sia in grado di evidenziare una tempra analoga. Qualora le sensazioni positive trasmesse finora dalla sua mascella dovessero essere confermate, il lituano, che oltretutto dispone di una buona difesa, potrebbe sopravvivere alle combinazioni funamboliche di Boots e affacciarsi ancora integro alla seconda metà dell’incontro.

Ennis ha evidenziato in passato una certa frustrazione quando con i suoi colpi migliori non è riuscito a trovare la soluzione anticipata e se Stanionis dovesse resistere stoicamente e continuare a pressarlo, potrebbe commettere errori di imprudenza lasciando varchi invitanti.

D’altro canto, come abbiamo già avuto modo di sottolineare, l’atleta lituano è solito lasciare per strada parte della sua pericolosità col passare dei minuti. Non a caso ha trovato il KO dopo il quarto round soltanto due volte nei suoi quindici match disputati da professionista. Se anche dovesse superare indenne la tempesta iniziale quindi, difficilmente Stanionis riuscirà a ad approfittare delle chance che Ennis potrebbe concedergli in seguito, dando vita a un drammatico colpo di scena.

La sensazione di chi vi scrive dunque è che Jaron Ennis continuerà ad accumulare punti, costruendo la sua vittoria mattoncino dopo mattoncino e confermandosi uno dei migliori esponenti dell’era attuale nonché il candidato numero uno a portare a termine la riunificazione totale delle cinture dei pesi welter.

È senz’altro impossibile escludere che Stanionis possa crollare sotto i colpi violentissimi del suo avversario. Un trionfo per KO da parte di Ennis rappresenta un’eventualità assolutamente plausibile che potrebbe verificarsi in qualunque momento dell’incontro. Personalmente però scommetto sull’intelligenza tattica, sulla determinazione e sulla scorza del pugile lituano nel pronosticare una conclusione ai punti.

Prevedo dunque una vittoria di Jaron Ennis per decisione unanime con margini piuttosto ampi sui cartellini.

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