Teofimo Lopez batte Arnold Barboza, ma a trionfare è la noia

DiMario Salomone

Mag 3, 2025 #WBO

Le grandi aspettative della vigilia sono andate deluse: la riunione organizzata sotto l’egida di The Ring Magazine a Times Square ha regalato più sbadigli che brividi e il combattimento tra Teofimo Lopez e Arnold Barboza Jr non ha fatto eccezione, rivelandosi un’interminabile partita a scacchi in cui Lopez ha fatto il minimo indispensabile per assicurarsi la preferenza dei giudici e conservare il Titolo Mondiale WBO dei superleggeri. Il successo del pugile di radici onduregne è stato sancito con una decisione unanime della giuria espressa dai seguenti cartellini: 116 – 112, 116 – 112, 118 a 110.

Che il match non sarebbe stato esattamente una guerra senza quartiere era facilmente preventivabile alla vigilia in virtù delle caratteristiche dei due contendenti. Barboza ha un track record considerevole di sfide scialbe e poco memorabili essendo un pugile che predilige un approccio molto tattico e conservativo. Lopez dal canto suo fatica a dare spettacolo contro avversari che gli lasciano l’iniziativa.

Nonostante le premesse tuttavia, quanto andato in scena a Times Square è stato addirittura inferiore alle aspettative. Fine dalle prime riprese infatti, i due pugili hanno tenuto estremamente basso il loro workrate, esibendosi in un quantitativo enorme di finte, movimenti e colpi appena accennati, tanto da rendere la noia l’unica padrona del combattimento.

Lopez aveva quantomeno il pregio di mantenere una seppur timida iniziativa: il favorito della vigilia trascorreva buona parte del tempo a centro ring e seppur senza troppa convinzione cercava di stanare il guardingo avversario per indurlo a scambiare con più coraggio.

Le riprese si susseguivano senza episodi degni di nota, tanto che nella maggior parte dei casi la loro assegnazione sui cartellini risultava alquanto difficoltosa, ma la sensazione generale era che Lopez tenesse tutto sommato il rivale sotto controllo.

Soltanto nell’ultimo terzo del combattimento, “The Takeover” ha dato vita a qualche accelerazione degna di nota assicurandosi così un piccolo vantaggio nel punteggio. Per quanto possa suonare incredibile, la prima combinazione davvero significativa dell’intero incontro è stata messa a segno da Lopez nel nono round, il che la dice lunga sui ritmi dell’incontro.

Barboza si è probabilmente reso conto di dover recuperare terreno e negli ultimi due round ha cercato di venire avanti con un minimo di convinzione in più, ma lo ha fatto troppo timidamente e Lopez ha potuto approfittarne per mettere a segno qualche bel colpo d’incontro legittimando pienamente la sua vittoria.

Personalmente ho un vantaggio di quattro punti per The Takeover, stesso score sancito da due dei tre giudici ufficiali. Un po’ troppo largo lo scarto stabilito dal terzo giudice, ma poco cambia nella sostanza.

Teofimo ha dunque portato a casa il massimo risultato col minimo sforzo, assumendosi pochi rischi e centrando il suo obiettivo senza emozionare ma anche senza prendere colpi duri. Certo, la sua performance non passerà alla storia del pugilato, ma non è la prima volta che il ragazzo si adegua al livello di intensità del suo rivale e non è detto che contro pugili più propositivi non possa tornare a brillare.

Barboza ha invece molto da rimproverarsi per aver rinunciato di fatto a giocarsela, preferendo restare nella sua comfort zone e non scatenando fuoco e fiamme nemmeno nei championship round. Una vera e propria chance buttata al vento per l’americano che rivedendo il match si pentirà senza dubbio della sua eccessiva cautela. Occorre sperare che questa sconfitta lo renda un pugile più propositivo e più coraggioso in futuro.

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