Fight of the week: Artur Beterbiev vs Dmitrii Bivol 2

Il grande giorno si avvicina e la tensione degli appassionati di pugilato cresce col passare delle ore. Questo sabato, presso la Kingdom Arena di Riyad, i due migliori mediomassimi del mondo incroceranno nuovamente i guantoni al fine di stabilire una volta per tutte chi è il numero uno assoluto della categoria. Ieri vi abbiamo proposto la nostra analisi dei sei combattimenti previsti nel sottoclou, ora è arrivato il momento di concentrarci sul main event: ecco a voi l’analisi approfondita, con tanto di pronostico finale, di Artur Beterbiev vs Dmitrii Bivol 2!

Cosa accadde nel primo match

Come è noto, a uscire vincitore dal primo confronto tra i due pugili, tenutosi a Riyad lo scorso 12 ottobre, fu Artur Beterbiev, premiato da una Majority Decision dei giudici che non convinse tutti. La maggior parte degli esperti, tra giornalisti autorevoli e addetti ai lavori, si divise tra un pari e una vittoria striminzita di Bivol, seppur con qualche eccezione come il celebre allenatore Teddy Atlas, che invece applaudì il verdetto ufficiale.

Personalmente mi ritrovai due punti di vantaggio per Bivol al termine della diretta, ma una seconda visione del filmato qualche giorno dopo mi spinse a modificare l’assegnazione di un round (il decimo), giungendo così a uno score di perfetta parità. Al di là dei singoli punticini in più, che ciascuno, a seconda del suo metro di giudizio, potrebbe attribuire all’uno o all’altro pugile, è mia convinzione che Beterbiev e Bivol, in buona sostanza, quella sera si siano equivalsi.

Bivol iniziò senz’altro meglio, boxando magnificamente nei primi quattro round; Beterbiev recuperò terreno andando a contatto con frequenza crescente nelle riprese centrali; Bivol riprese gradualmente il controllo, giungendo alla sublimazione del suo pugilato nel magistrale nono round, ma da metà del decimo Beterbiev si scatenò, dando vita a un infernale forcing finale.

Un equilibrio così sottile rende estremamente complesso immaginare cosa possa accadere nel rematch, poiché persino la più piccola variabile potrebbe far pendere l’ago della bilancia da una parte o dall’altra. Vi confesso infatti che nell’ultimo mese ho cambiato idea più di una volta sul mio pronostico. Esaminiamo dunque nel dettaglio le principali ragioni che spingono a veder vincente Beterbiev e quelle che invece inducono a dar fiducia a Bivol.

Tre motivi per cui potrebbe vincere Artur Beterbiev

Il menisco ormai dimenticato

Il primo incontro tra i due pugili, originariamente previsto per il 1° giugno dell’anno scorso, fu rimandato di circa quattro mesi a causa di un infortunio al menisco che costrinse Beterbiev a sottoporsi a un intervento chirurgico.

Naturalmente i tempi furono stabiliti in modo da consentire al pugile un completo recupero, ma nessuno può sapere con certezza quanto l’accaduto possa aver condizionato, anche soltanto da un punto di vista psicologico, la preparazione di Beterbiev e la sua mobilità nello sparring.

Se l’atleta daghestano, ora che l’infortunio è ormai lontano nel tempo, dovesse riuscire a lavorare meglio sugli spostamenti e proporre sul ring un footwork migliorato, chiudendo il rivale alle corde con maggiore frequenza, per Bivol potrebbero esserci grossi guai in vista…

La consapevolezza del divario di potenza

Quando due pugili si affrontano per la prima volta, nella mente dei due c’è sempre un pizzico di esitazione nel prendersi dei rischi. Nessuno dei due sa ancora quale effetto avranno sul suo corpo i pugni dell’altro e la conseguente tensione tende a bloccare i contendenti per un certo numero di round, prima che il match entri nel vivo.

Ora sappiamo che i colpi migliori di Bivol non riescono a scalfire Beterbiev, che nel corso del primo combattimento, pur incassando un buon numero di fendenti violenti in pieno volto, non ha mai smesso di avanzare con risolutezza. Sappiamo anche che, al contrario, i colpi di Beterbiev possono mettere Bivol in grande apprensione: ogni volta che quest’ultimo è stato centrato in modo pulito, è andato in sofferenza, chiudendosi in difesa passiva per svariati secondi.

La consapevolezza di disporre di una potenza assai più letale rispetto a quella del rivale, unita alla tranquillità di poterne assorbire gli attacchi, potrebbe rendere Beterbiev più spregiudicato fin dalle riprese iniziali, annullando quel vantaggio sui cartellini che Bivol riuscì a racimolare nelle prime fasi del match di ottobre.

L’eventuale voglia di strafare di Bivol

Le dichiarazioni che un pugile rilascia prima di un combattimento non possono essere prese per oro colato. Molte affermazioni vengono date in pasto alla stampa per pura pretattica, al fine di indurre l’avversario in errore, fornendogli indizi fuorvianti sul proprio piano strategico.

Ciononostante, non ho potuto fare a meno di drizzare le antenne quando mi sono reso conto che dalle parole pronunciate da Dmitrii Bivol negli ultimi giorni traspaia la volontà di optare per una condotta più intrepida e aggressiva, al fine di convincere i giudici della sua superiorità.

Ciò sarebbe in accordo con il parere di quanti, a valle del primo incontro, hanno additato l’eccessiva passività del pugile nato in Kirghizistan come la causa principale della sua sconfitta. Una lettura a mio avviso sbagliata, come ho avuto modo di spiegare mesi fa in un articolo di opinione (leggi qui). La voglia di “strafare” per impressionare la giuria rischia di condurre Bivol dritto dritto tra le fauci del lupo.

Tre motivi per cui potrebbe vincere Dmitrii Bivol

I maggiori margini di miglioramento

Nel corso degli anni trascorsi seguendo il pugilato internazionale ho maturato la convinzione che nei rematch, il più delle volte, è il pugile più dotato dal punto di vista tecnico quello maggiormente indiziato a migliorare la sua performance.

Chi padroneggia i fondamentali tecnici in maniera magistrale ha infatti più strategie tattiche tra cui scegliere, maggiori capacità di adattamento e maggior prontezza nel cambiare pelle da un momento all’altro a seconda delle esigenze.

Per quanto io sostenga da anni che le qualità tecniche di Beterbiev siano notevolmente sottovalutate e che il pugile daghestano sia molto più che un rozzo picchiatore, credo non ci siano grossi dubbi sul fatto che Bivol lo sopravanzi su questo piano specifico. Ciò lascia presupporre che sia proprio lo sconfitto del primo match a poter proporre sul ring qualcosa di nuovo, modificando gli equilibri.

Il fattore anagrafico

Artur Beterbiev ha compiuto 40 anni un mese fa e per quanto in occasione del primo incontro abbia sfoderato una condizione atletica portentosa, alla sua età, dal punto di vista prettamente sportivo, i giorni pesano come mesi e i mesi pesano come anni.

Vista la sua impeccabile professionalità e tenendo anche conto del suo stile di combattimento, è estremamente improbabile che il daghestano vada incontro a un crollo verticale improvviso, ma in virtù dell’immenso equilibrio del primo match, anche un deterioramento leggerissimo di reattività e riflessi potrebbe fare la differenza in favore di Bivol.

Oltretutto dalla precedente sfida di Riyad sono passati poco più di quattro mesi, il che implica che il campione non abbia avuto molto tempo per rigenerarsi prima di affrontare un nuovo pesantissimo training camp. E se i grandi pugili più longevi del momento come Oleksandr Usyk, Terence Crawford ed Erislandy Lara tendono a prendersi pause più lunghe tra un incontro e l’altro, un motivo ci sarà…

L’eventuale appagamento di Beterbiev

Potrà sembrarvi un dettaglio buffo e insignificante, ma da quando ho iniziato a seguire la carriera di Artur Beterbiev svariati anni fa, non l’ho mai visto sorridere così spesso come in questi mesi. Il pugile russo appare felice e rilassato, al punto da concedersi anche qualche siparietto scherzoso nel corso delle interviste.

Uno degli elementi che hanno consentito a Beterbiev di arrivare ai quarant’anni in condizioni atletiche superlative è stata la sua straordinaria etica del lavoro: il daghestano è sempre stato uno stacanovista, motivato dalla fame di successo ad affrontare ogni allenamento e ogni match con la determinazione con cui un uomo comune lotterebbe per la sua stessa sopravvivenza.

Essere finalmente giunto sulla vetta assoluta dello sport dopo essere passato attraverso più di 300 incontri dilettantistici e dopo quasi 12 anni di professionismo costellati da infortuni e problemi manageriali, potrebbe aver generato in lui un senso di appagamento. Se ciò dovesse renderlo leggermente meno grintoso e famelico sul ring, Bivol potrebbe trarne vantaggio.

Il mio pronostico

Quale tra i numerosi fattori elencati in questo pezzo si rivelerà dunque quello decisivo? Impossibile esserne certi: la necessità di elaborare un pronostico mi impone dunque di affidarmi a un presentimento interiore piuttosto che a una vera e propria analisi ragionata.

Credo che assisteremo nuovamente a un incontro sul filo di lana, con fasi favorevoli all’uno e all’altro pugile, tanti cambiamenti di inerzia e una sensazione di pathos che ci terrà incollati allo schermo col batticuore fino alla campana finale. Un incontro in cui forse Dmitrii Bivol riuscirà a introdurre qualche variazione sul tema, portandosi a casa uno o due round in più rispetto alla scorsa volta.

Se quattro mesi fa il fato ha voluto che due terzi della giuria si rivelassero più sensibili all’aggressività di Beterbiev e alla sua potenza deflagrante, ho la sensazione, impossibile da giustificare o razionalizzare, che stavolta la pulizia dei colpi, l’eleganza, la precisione e la tecnica sopraffina di Bivol riscuoteranno maggior fortuna.

Prevedo dunque una vittoria ai punti di strettissimo margine di Dmitrii Bivol e la messa in cantiere di un terzo imperdibile combattimento.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *