La vittoria ai punti sul nostro Guido Vianello ha aumentato esponenzialmente la fiducia in se stesso del peso massimo americano Richard Torrez Jr, che ora si sente pronto per salire sul ring con un grande nome. Il picchiatore mancino non si tirerebbe indietro nemmeno di fronte alla prospettiva di battersi con l’astro nascente britannico Moses Itauma.
Torrez ha alle spalle un’ottima carriera dilettantistica, culminata nella conquista della medaglia d’argento alle Olimpiadi di Tokyo. In quel torneo l’americano fu sconfitto soltanto in finale dal pluridecorato pugile uzbeko Bakhodir Jalolov contro il quale riuscì comunque a dar vita a un match competitivo.
Da professionista il pugile californiano ha messo in piedi fino a oggi un record immacolato di 13 vittorie consecutive, 11 delle quali conseguite prima del limite. Il nome più importante tra quelli dei pugili battuti da Torrez è quello di Vianello, superato in maniera piuttosto netta il 5 aprile di quest’anno.
Guido nella circostanza si è trovato a disagio nel gestire l’esuberanza fisica del rivale, abile nell’evitare i suoi colpi di sbarramento e nell’imporre costantemente il corpo a corpo.
Torrez tornerà sul ring questa notte in Messico, dove affronterà il modesto pugile della Repubblica Ceca Tomas Salek. L’americano però guarda già avanti e si dice pronto al salto di qualità. Queste le parole confidate da Torrez a Boxing Scene:
“Sono estremamente fiducioso nelle mie capacità e so che sono qui per una ragione. Sono un medagliato olimpico. Ho già iniziato a mostrare di che pasta sono fatto e sono pronto a dimostrare al mondo che sono pronto a diventare un nome – un nome della boxe, un nome conosciuto in tutte le case – e penso che entro un anno circa sarò in grado di riuscirci.
“Uno dei ragazzi con cui sto cercando in qualche modo di candidarmi a combattere è Moses Itauma. Penso che lui stia dimostrando il suo valore dentro e fuori dal ring.
“Sono un massimo piccolo e mancino che porta tanti colpi ed è sempre in ottima forma atletica. Credo che fra noi due verrebbe fuori un grande match. Siamo due ragazzi anglofoni: potremmo attraversare l’oceano e finire sui titoli dei giornali in qualunque Paese. È qualcosa che sto davvero cercando di raggiungere.”
