Fight of the week: Joseph Parker vs Fabio Wardley

Questo sabato la O2 Arena di Londra ospiterà un’affascinante sfida tra pesi massimi di alto livello. A fronteggiarsi nel main event della riunione organizzata dalla Queensberry Promotions di Frank Warren saranno infatti l’esperto neozelandese Joseph Parker e l’inglese dalle mani pesanti Fabio Wardley. La riunione verrà trasmessa in pay-per-view su DAZN con collegamento a partire dalle ore 19:30 italiane al costo di 24,99 Euro.

Joseph Parker: pugile rinato o pugile fortunato?

Ci sono due modi per interpretare l’ultima parte della carriera di Joseph Parker, contraddistinta dalle sue tre vittorie consecutive ottenute ai danni di Deontay Wilder, Zhilei Zhang e Martin Bakole. Da un lato si può sostenere che l’atleta neozelandese abbia raggiunto un livello mai toccato in precedenza grazie all’esperienza accumulata sul ring e ai consigli del suo coach Andy Lee.

Dall’altro, si può anche affermare che i tre trionfi menzionati siano stati favoriti da un pizzico di buona sorte. Wilder era infatti probabilmente già sulla via del declino, Zhang, anche lui in là con l’età, stava vincendo prima di esaurire il fiato e Bakole ha accettato l’incontro con preavviso minimo, presentandosi sul ring completamente fuori forma.

Fabio Wardley: quanti jolly sono rimasti nel mazzo?

Almeno due volte Wardley è riuscito a evitare una sconfitta pescando un jolly dal suo mazzo di carte. Nel primo match contro Frazier Clarke, l’atterramento siglato nel quinto round si rivelò decisivo per strappare un pareggio sui cartellini ufficiali. In quello contro Justis Huni, un destro al fulmicotone capovolse le sorti della sfida mentre il picchiatore inglese era in netto ed evidente svantaggio.

Queste dinamiche potrebbero aver convinto il 30enne britannico di potersela cavare sempre indovinando il colpo giusto e risolvendo così le situazioni più complesse. La storia della boxe tuttavia è piena di pugili che basando le loro fortune sul singolo colpo risolutore sono poi andati incontro a cocenti sconfitte quando il loro coniglio non è uscito dal cilindro. Wardley andrà incontro allo stesso destino o si rivelerà in possesso di armi alternative inattese?

Cosa succederà? La previsione di Boxe Punch

Non è semplice indovinare la condotta tattica che Joseph Parker deciderà di adottare per questo combattimento. Il pugile neozelandese potrebbe infatti affidarsi a due differenti varianti, ciascuna delle quali ha i suoi lati positivi e i suoi potenziali rischi.

Da un lato potrebbe decidere di affidarsi a una strategia attendista, per limitare il rischio di farsi incrociare da qualche colpo terribile come è successo al troppo intraprendente Huni. Essendo superiore al rivale nell’uso del jab, Parker potrebbe sfruttare le sue ottime doti difensive per neutralizzare gli assalti di Wardley, pizzicandolo di rimessa per accumulare punti.

Il rovescio della medaglia sarebbe quello di concedere al picchiatore inglese l’iniziativa: avendo il centro del ring a sua disposizione e potendo governare i ritmi a suo piacimento, Wardley potrebbe prendere coraggio ed esaltarsi sotto la spinta del pubblico. Nel ruolo di aggressore, inoltre, potrebbe avere maggiori chance di convincere la giuria ad assegnargli i round dubbi.

Un’altra scelta tattica sensata, diametralmente opposta rispetto alla precedente, potrebbe essere quella di attaccare Wardley con l’intento di spingerlo indietro, portandolo così fuori dalla sua comfort zone. Parker ha già fatto qualcosa di simile contro Deontay Wilder, dimostrandosi molto bravo nell’accorciare la distanza con buona continuità senza lasciarsi fulminare del temibile destro del suo avversario.

Si tratterebbe di una strategia analoga a quella adottata da Huni, contro il quale effettivamente l’inglese parve per larghi tratti un pesce fuor d’acqua, ma proprio quel combattimento, con la sua conclusione clamorosa, svelò i pericoli di un approccio troppo baldanzoso contro il possente peso massimo di Ipswich.

Cosa avrà elaborato dunque l’ottimo trainer Andy Lee per il suo pugile? La sensazione di chi vi scrive è che Parker possa miscelare le due tattiche descritte in precedenza, alternando fasi incentrate sulla prudenza e sull’elusione ad altre contraddistinte da improvvise accelerazioni, in modo da confondere e disorientare il rivale.

Wardley è un pugile dalla potenza folgorante, dalla forza fisica erculea e dalla grande fiducia in sé stesso. Non può quindi essere dato per spacciato. Le sue lacune tecniche tuttavia sono troppo accentuate affinché lo si possa considerare favorito contro un pugile esperto e navigato come Parker, che in carriera si è trovato di fronte svariati pesi massimi di alto livello mondiale e che dovrebbe dunque essere in grado di leggere e decifrare le azioni d’attacco del suo avversario di questo sabato.

Credo che il pugile inglese avrà i suoi momenti favorevoli e che riuscirà a suscitare l’entusiasmo della folla con qualche colpo ben assestato, ma mi aspetto che nell’arco delle dodici riprese previste sia la maggior completezza di Parker a farsi preferire. Prevedo quindi una vittoria ai punti del peso massimo neozelandese con scarti di circa sei punti sui cartellini.

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