Dopo due giorni in cui il pugilato internazionale aveva mostrato una faccia alquanto deludente, contraddistinti da match che hanno tradito le attese della vigilia rivelandosi scialbi e noiosi, il “Mostro” Naoya Inoue ha rimesso le cose a posto. Il fuoriclasse giapponese ha difeso con successo le sue quattro cinture mondiali dei pesi supergallo dall’assalto dell’ottimo sfidante Ramon Cardenas in un match emozionante e denso di brividi. Inoue si è infatti rialzato da un pesante KD per poi demolire l’avversario e infliggergli il KO tecnico all’ottava ripresa.
Molti avevano storto il naso quando il nome di Ramon Cardenas era stato ufficializzato come prossimo avversario di Inoue in sostituzione di Alan Picasso. Il pugile texano infatti, pur avendo inanellato negli ultimi anni una lunga striscia di vittorie consecutive, non era particolarmente noto al grande pubblico, il che spingeva molti a considerarlo uno sfidante inadeguato, destinato a un rapido massacro.
Fin dal primo round invece si è notato che Cardenas sul ring ci sa stare: ben protetto dalla sua guardia alta, l’americano ha evidenziato subito un’ottima velocità di braccia in quella che è stata una ripresa di apertura contraddistinta soprattutto dal tentativo di entrambi i pugili di imporre il proprio jab.
Proprio come gli era accaduto nel primo round disputato un anno fa contro Luis Nery, Inoue ha peccato di eccessiva sicurezza nei suoi mezzi e nel corso della seconda frazione ha iniziato ad aggredire Cardenas con troppa disinvoltura, forse con l’intenzione di siglare un rapido KO.
Lo sfidante tuttavia, approfittando delle energie ancora fresche, ha assorbito con grande compostezza le sfuriate del rivale aspettando il momento giusto per punirne l’esuberanza. Tale momento è arrivato poco prima della campana, quando Cardenas ha trovato il varco giusto per mettere a segno un violentissimo gancio sinistro, atterrando pesantemente il fuoriclasse giapponese.
Inoue si è rialzato subito, ma è parso piuttosto scosso dall’impatto e ha senz’altro ringraziato in cuor suo la dea bendata nel sentire il provvidenziale suono del gong che ha impedito al suo avversario di avventarglisi contro.
Il minuto di recupero è stato comunque sufficiente per consentire al campione del mondo di recuperare pienamente la lucidità mentale: dopo due minuti più accorti e prudenti infatti, Inoue è tornato a dare battaglia scambiando ferocemente nel finale del terzo round, dimostrando così di essere tornato completamente in partita.
La difesa ermetica costituita dalle sue braccia ben alte a protezione del volto non si è rivelata una barriera sufficiente per consentire a Cardenas di sottrarsi alla furia distruttiva del “Mostro”. A partire dal quarto round infatti, i diretti di Inoue hanni iniziato a infilarsi sempre più spesso tra i guantoni dello sfidante, costringendolo ripetutamente a fasi di autentica sofferenza.
Molto astutamente il giapponese alternava i colpi al volto a tremendi montanti alla figura, fiaccando minuto dopo minuto le resistenze di un Cardenas stoico ma impotente, sballottato da una parte all’altra del ring senza soluzione di continuità. La sesta ripresa è stata particolarmente dominante, con Inoue che è riuscito ad andare a segno con frequenza spaventosa dando la chiara sensazione di essere ormai prossimo a trovare la combinazione vincente.
Cardenas è crollato al tappeto nel corso del settimo round, dopo essere stato raggiunto da ben quattro diretti destri consecutivi alla testa, ma si è coraggiosamente rimesso in piedi riuscendo ad arrivare, seppur malconcio, al fatidico minuto di pausa. Le successive combinazioni tambureggianti del campione hanno tuttavia convinto l’arbitro Thomas Taylor a frapporsi tra i due pugili decretando il KO tecnico.
Qualcuno troverà probabilmente qualcosa da eccepire sullo stop, ma la sensazione di chi vi scrive è che lo sfidante fosse ormai allo stremo delle forze e che il direttore di gara gli abbia soltanto risparmiato una punizione peggiore. Più di una volta nel corso del round precedente infatti, Cardenas aveva dato segno di essere vicino alla capitolazione, piegando le gambe dopo alcuni terribili montanti al corpo e mostrandosi molto meno reattivo nelle sue repliche rispetto ai primi round.
Inoue si è dunque confermato ancora una volta uno dei migliori pugili di questa generazione oltre che uno dei più spietati e micidiali picchiatori di ogni tempo. Come nel caso della sfida con Luis Nery, il giapponese ha dato prova di notevole resilienza, recuperando da un knock down molto duro e tornando rapidamente ad assumere il comando e a scatenare la sua potenza portentosa.
Di certo l’episodio sfavorevole dovrà essere motivo di riflessione per il Mostro e per il suo team, soprattutto in vista delle prossime grandi sfide. Se l’atterramento non fosse giunto pochi secondi prima della campana di fine round infatti, il giapponese avrebbe rischiato di trovarsi in una situazione estremamente rischiosa, motivo per cui in futuro sarà bene tener un po’ più sotto controllo la voglia di dare spettacolo nelle prime riprese, quelle in cui qualunque avversario può rendersi pericoloso.
Murodjon Akhmadaliev e Junto Nakatani, che stando alle ultime indiscrezioni dovrebbero essere due dei prossimi avversari di Inoue, avranno certamente preso appunti e cercheranno di prepararsi al meglio per approfittare delle vulnerabilità che il campione ha evidenziato in questa circostanza, ben sapendo però che riuscirci sarà tutt’altro che facile…