Gervonta Davis tuona attraverso i social, proclamando il ritiro dopo il match di esibizione contro Jake Paul, in programma il 14 novembre a Miami.
Sono anni che Gervonta Davis ci abitua ad annunci di questo tipo, insieme ad un susseguirsi di problemi personali. Infatti sul social X scrive proprio che la boxe di oggi si nutre delle disgrazie delle star:
“La boxe ha decisamente cambiato direzione…è passata da un lato all’altro…e questa me**a non ha lealtà, quindi perché dovrebbe importarmi? Mi muovo di conseguenza, la boxe è morta”.
Queste le dichiarazioni della star di Baltimora, seguite da un commento di un utente “Allora ritirati” a cui Davis prontamente risponde con un “Lo farò tra 8 settimane”.
Insomma, il Tank non trova un equilibrio tra vita personale e boxe e si sente costretto, ad un’età tutt’altro che avanzata (30 anni) ad abbandonare il palcoscenico che lo ha portato in cima al mondo. Sì, perché non sappiamo se tutti questi rumors siano realtà o puro show per vendere il match al meglio, come siamo stati abituati a vedere in passato, ma ciò non deve oscurare il pugile che è realmente Gervonta Davis.
Il Tank è uno di quei predestinati, ha iniziato a praticare pugilato a 5 anni tra le difficoltà della realtà che viveva da bambino. Vanta 30 vittorie di cui 28 per KO. Possiamo dire che ha uno stile unico, rapidità di esecuzione impressionante, esplosività, intelligenza. L’unica pecca della sua carriera è stato il mancato big match con uno dei top (Devin Haney, Shakur Stevenson, Teofimo Lopez, Vasyl Lomachenko) per il resto ha quasi sempre dominato i suo avversari, anche Ryan Garcia, mentre è stato messo in difficoltà da Isaac Cruz e Lamont Roach, nel suo ultimo match che ha fatto notare un calo mentale; incontro finito infatti in pareggio, anche se molti hanno gridato allo scandalo per un favore arbitrale nei confronti di Gervonta.
Vedremo cosa accadrà nel teatrino previsto a Miami e quali saranno le decisioni della star di Baltimora per il 2026: si ritirerà davvero stavolta?