Prudenza doverosa o imperdonabile errore? 10 stop arbitrali molto controversi!

Tre giorni fa, sul ring del Chicken Ranch Casino Resort di Jamestown, il 19enne prospect americano Emiliano Moreno, in svantaggio ai punti su due dei tre cartellini ufficiali, ha ottenuto una controversa vittoria per KO tecnico su Cesar Francis in virtù di uno stop arbitrale davvero discutibile. Non si tratta naturalmente di una novità assoluta: la storia della boxe è piena di episodi analoghi che hanno generato dibattiti infiniti tra appassionati e addetti ai lavori. Se in alcuni casi le opinioni si sono divise piuttosto equamente tra chi ha giustificato l’arbitro e chi lo ha biasimato, in altri la condanna per il direttore di gara è stata pressoché unanime.  Ecco a voi una lista di 10 interruzioni particolarmente controverse.

Mike Tyson vs Donovan Ruddock 1

“Se Ruddock non muore, la mia vittoria non vale” aveva detto Tyson prima del match. Eppure, quando l’arbitro Richard Steele decise di fermare l’incontro, “Razor” non sembrava affatto morto: pur essendo stato atterrato e pur avendo subito colpi duri, stava disputando un match dignitoso, mettendo anche a segno counter pericolosi. Poi, dopo una bella combinazione di Iron Mike, lo stop, probabilmente affrettato, scatenò una rissa tra i due team.

Michael Dokes vs Mike Weaver 1

Quando Mike Weaver sembrava aver trovato finalmente la giusta continuità conquistando il mondiale WBA dei pesi massimi e difendendolo due volte con successo, arrivò per lui la più crudele delle beffe: atterrato da Michael Dokes dopo pochi secondi, si rialzò per poi essere chiuso all’angolo e bombardato di colpi. I fendenti parvero finire quasi tutti sulle braccia del campione, ma l’arbitro Joey Curtis interruppe ugualmente la sfida.

Lucas Matthysse vs Vivian Harris

Quando un picchiatore dal pugno formidabile come Matthysse affronta un pugile in declino con la mascella fragile come Harris, tutti si aspettano il KO. Questo però dovrebbe essere determinato dai pugili e non inventato dall’arbitro. Harris venne colpito con un bel diretto destro, ma lo assorbì senza problemi, salvo vedersi togliere subito dopo il paradenti dal direttore di gara. Benché incredulo e arrabbiato, lo sconfitto non poté sovvertire la decisione.

Carl Froch vs George Groves 1

Un derby emozionante, parzialmente rovinato dall’arbitro Howard John Foster che interruppe anzitempo una delle migliori battaglie combattute sul suolo britannico nello scorso decennio. Atterrato da un violento destro nel primo round e più volte scosso nei successivi, Froch stava gradualmente recuperando terreno e trovando varchi per i suoi colpi pesanti. Forse Groves sarebbe capitolato ugualmente, ma al momento dello stop pareva in grado di proseguire.

Ovill McKenzie vs Enzo Maccarinelli 1

Quando Maccarinelli affrontò McKenzie nel 2012, aveva già subito cinque duri KO ed è verosimile che l’arbitro Ian John Lewis fosse preoccupato all’idea che il gallese di origini italiane potesse ricevere altri danni consistenti. La sua premura si rivelò però eccessiva e lo stop fu decretato mentre i due pugili scambiavano colpo su colpo e Maccarinelli, ben protetto dietro la sua guardia alta, appariva lucido e perfettamente in grado di proseguire.

Roy Jones Jr vs Merqui Sosa

Spavaldo come pochi, Sosa aggredì Jones senza timori reverenziali e gli fece sentire i suoi colpi, al punto che il Fulmine di Pensacola a distanza di tanti anni lo ritiene ancora il pugile più potente che abbia mai affrontato. La troppa foga portò il dominicano a farsi sorprendere da un destro che lo fece finire al tappeto nel corso del secondo round, ma la successiva raffica di colpi di Roy Jones non parve affatto metterlo in crisi al punto da giustificare il KO tecnico.

Mate Parlov vs Domenico Adinolfi

Vincere in trasferta è difficile, ma quando l’arbitro parteggia per l’avversario può diventare impossibile. Il nostro Adinolfi non aveva iniziato nel migliore dei modi la sua quarta difesa dell’Europeo dei mediomassimi a Belgrado: poco propositivo nelle prime riprese, l’italiano era rimasto indietro nel punteggio. Poco a poco stava venendo fuori, ma la sua rimonta fu arrestata da uno stop francamente inspiegabile, dopo due colpi all’apparenza banali.

Joe Calzaghe vs Peter Manfredo Jr

Tra Calzaghe e Manfredo c’era un autentico abisso in termini di valore e la contesa sarebbe stata vinta dal Dragone Italiano in ogni caso. Tuttavia il modo in cui il combattimento ebbe termine lasciò a molti l’amaro in bocca: i colpi con cui il campione tempestò lo sfidante dopo averlo chiuso alle corde finirono infatti per la stragrande maggioranza sulle sue braccia, senza scuoterlo né metterne a repentaglio l’integrità. Il match doveva proseguire.

Julio Cesar Chavez vs Meldrick Taylor

Una delle pagine più incredibili della storia della boxe coincise con una delle decisioni arbitrali più discusse. Il 23enne Meldrick Taylor quella notte stava compiendo un vero e proprio miracolo sportivo, mettendo in crisi il leggendario Chavez con la sua velocità di braccia spaventosa, tanto da ritrovarsi in vantaggio all’inizio dell’ultimo round. Atterrato e contato nel finale, fu fermato dall’arbitro Richard Steele a soli due secondi dalla fine, pur essendosi rialzato…

John Wesley Meekins vs Mohammed Kawoya

Di gran lunga lo stop più controverso di tutti i tempi, quello che l’arbitro decretò ai danni del povero ugandese Kawoya fu a dir poco paradossale. L’africano infatti, lungi dall’essere fuori combattimento, stava pienamente rispondendo colpo su colpo agli attacchi del rivale, tanto che una frazione di secondo dopo l’improvvido intervento del direttore di gara, mise KO Meekins con un formidabile destro alla mascella. Eppure fu dichiarato sconfitto…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *