Dopo la chiamata al Mondiale di Claudio Squeo contro il killer Jai Opetaia, un altro fulmine a ciel sereno, un altro pugile italiano è chiamato ad un’ardua impresa. Di quelle impossibili, ma talmente affascinanti, che ogni pugile sogna sin da quando inizia a mettere i primi guantoni in palestra: 10 round al Madison Square Garden.
Il 26 luglio Gianmarco Cardillo, due volte campione italiano dei pesi massimi, con un record di 12 vittorie 2 pareggi ed una sconfitta, sarà chiamato ad affrontare un avversario durissimo, se non impossibile da domare, il fenomeno uzbeko Bakhodir Jalalov, due volte campione olimpico con un record di 15 vittorie di cui 14 per KO. Un match proibitivo che il Cassinate ha accettato subito con tutto il suo orgoglio, con tutta la sua tenacia.
Nota dell’autore: “Vorrei fare una piccola premessa. Conosco Gianmarco da quando ho messo i primi guantoni in palestra, un bravissimo ragazzo, ho seguito i suoi match da professionista, le sue cinture. Questo sicuramente sarà il match più duro della sua carriera, un match impossibile è vero, ma posso dire che da Cassinate e da amico, sarà qualcosa di magico vederlo sotto quei riflettori.”
Ho fatto quindi due chiacchiere con lui prima che partisse oltre oceano, per capire le sue sensazioni ed il suo percorso verso un sogno che si realizza.
Gianmarco, manca poco, ci siamo! Ma ti chiedo, come è arrivato questo match? Già in passato eri vicino agli Stati Uniti, ad un passo dal match per il Titolo EBU Silver ed ora finalmente la chiamata che ogni pugile desidera, nello spettacolo del Madison Square Garden. Raccontaci come si è realizzato questo sogno, come giustamente lo hai sempre definito.
Sì, in passato c’è stata la possibilità di combattere negli Stati Uniti, possibilità poi che non è mai riuscita a concretizzarsi. Attualmente sono senza manager e questa estate è avvenuto tutto improvvisamente. Agli inizi di giugno, mia moglie, in quanto presidente della Janula Boxe di Cassino, ha ricevuto una chiamata per la proposta del match del 26 luglio in America, ma ancora non si conosceva la location. Conoscevamo però l’avversario e sinceramente ho accettato subito, ma soprattutto, visto il preavviso non proprio ampio, ho iniziato immediatamente la preparazione. Successivamente ci hanno comunicato il luogo dell’incontro e lí la motivazione è continuata a crescere.
L’allenamento per un match di questa portata è senza dubbio fondamentale. Ho visto che hai variato qualcosa dalle preparazioni precedenti, hai scelto sparring partner di un certo livello. Ci racconti la tua preparazione con il team della Janula Boxe di Cassino, in vista di questo incontro?
Sì, come dicevo, visto il tempo limitato a disposizione, dal giorno dopo l’ufficialità abbiamo subito doppiato gli allenamenti. La mattina si lavora sulla parte atletica in palestra, in piscina, mentre nel pomeriggio ci siamo concentrati sulla parte tecnico-tattica. Con Oscar Di Luzio e Marco Guglielmi abbiamo scelto determinati sparring partner, proprio perché so benissimo che la prestazione che andremo ad affrontare sarà complicata e serve fare il massimo in palestra. Conosco il mio avversario, ostico e duro, quindi con il mio team la scelta è ricaduta sui migliori: Guido Vianello, Abbes Mouhiidine, Diego Lenzi che ovviamente ringrazio per la disponibilità.
Il Madison Square Garden, New York, un avversario doppio campione olimpico, la pressione sarà enorme. Come stai gestendo il fattore mentale in questi giorni? Sicuramente hai una famiglia bellissima e tanti amici e supporters che ti danno sempre una spinta immensa, ma cosa significa per te e come lo vivi questo match?
Fino ad oggi la sto vivendo in maniera tranquilla, sono molto sereno, sto bene fisicamente. Sì, ho la mia bellissima famiglia e molti amici che mi supportano e sono grato di questo, li ringrazio davvero tanto per il loro sostegno perché è soprattutto grazie a loro che riesco a vivere tutto questo serenamente. Davvero sono tranquillo e carico!
Inevitabilmente questo match ti proietta sul palcoscenico più prestigioso di tutti. Cosa ti aspetta dal ‘dopo’ New York?
Al dopo non voglio pensarci, sono troppo concentrato sulla preparazione al match. Sicuramente salire sul ring del Madison Square Garden sarà una forte emozione, sarà difficile gestirla, ma sono sicuro che darò come sempre tutto me stesso, proprio perché come hai detto, la vetrina è mondiale, importante e ovviamente dovrò fare la miglior prestazione della mia carriera e poi chissà, qualche altro match internazionale, non saprei, rimango concentrato sul 26 luglio.
Gianmarco ti facciamo un grosso in bocca al lupo e come ultima domanda ti chiedo, da 0 a 100 quanto credi nel colpaccio?
Sinceramente ci credo, io andrò lì allenato e con la voglia di vincere, di far bene. Ripeto, è un avversario ostico, ci stiamo preparando, ma in questo sport sappiamo che può accadere di tutto, il colpo può arrivare sia da parte sua che da parte mia, io ce la metterò tutta.